In sala stampa, al Libero Liberati, si presenta oggi il nuovo direttore sportivo della Ternana, Danilo Pagni, accompagnato dal presidente Stefano Ranucci e dall'addetto stampa Lorenzo Modestino.
Modestino: "Presentiamo oggi Danilo Pagni, perchè da oggi abbiamo ricevuto l'ok".
Ranucci: "Non ho altro da aggiungere, perchè come ho detto non avremmo parlato molto ma avremmo agito coi fatti, e Danilo Pagni è uno dei tasselli del puzzle che stiamo mettendo insieme. Gli diamo il benvenuto formalmente, anche se già con l'Avellino era con me in tribuna. Oggi abbiamo formalizzato con la società di provenienza, anche se Pagni vive a Terni da una decina di giorni e gli do il benvenuto in casa Ternana".
Pagni: "Benvenuti e ben ritrovati. Sono felicissimo di essere di nuovo qua, e ringrazio il Milan per l'opportunità che mi ha dato. Il Milan lo considero casa mia, ho tanti amici che mi hanno dato una mano a venire qui. Ringrazio la proprietà e la società, che avrebbe potuto scegliere chiunque, e io mi fregio di essere stato fra i papabilissimi. Detto questo, voi mi conoscete, sapete il mio modo di essere, abbiamo condiviso sei mesi bellissimi. A me non piace apparire molto, nonostante il look di oggi, sono autentico, decisionista pur sempre con l'avallo della società. Questo è un momento difficile e tutto può ripartire dalle motivazioni che ci ha dato il patron a fine partita, alla fiducia che ha confermato al presidente dandogli pieno mandato a ripartire. Un'altra persona con cui sono felice di lavorare è Gigi De Canio, che doveva essere l'allenatore della Ternana prima di Carmine Gautieri, una persona seria e per bene, che sa quanto ci tengo a questa cosa. Non fu allenatore della Ternana per motivi burocratici, ma io lo conosco da quando ero piccolo, quando allenava il Pisticci, e poi sono stato al Matera Calcio. Insieme possiamo e dobbiamo fare tante cose. Adesso io mi considero un uomo della società, perchè devo mettermi al fianco di chi ha dimostrato di volermi. Sapete come sposo la causa: io l'indifendibile non lo posso difendere, ma sono uno che sposa la causa. La parola insieme racchiude tutto: serve amore per la propria squadra".
Rnucci: "La interrompo, proprio perchè si è parlato del pubblico e della città. Ho la necessità di ringraziare voi e tutta la città, perchè le stesse persone che giustamente hanno contestato, sono gli stessi che da ieri mi hanno mandato messaggi perchè la mia situazione problematica vissuta nell'ultimo periodo è migliorata. Ho ricevuto grandi dimostrazioni di solidarietà, affetto e vicinanza, e questo è un modo per scusarmi di quello che non siamo riusciti a ottenere e per ringraziarvi, spero che li accetterete".
Pagni: "Voglio ringraziare Luca Evangelisti, e chi ha lavorato qui prima di me".
Chi si è cercato per primo: tu lui, o loro te?
Pagni: "Non ho mai chiamato nessuno e non ho mai rilasciato dichiarazioni, e non ho mai ricevuto neanche un messaggio dalla vecchia proprietà, che comunque ringrazio per l'opportunità che mi hanno dato a gennaio".
Ranucci: "Abbiamo fatto delle verifiche, anche quando abbiamo scelto De Canio. Il direttore non si è proposto, anzi se lo avesse fatto forse non lo avrei messo nella scala delle priorità. Abbiamo visto anche altri profili, ci siamo confrontati, è un mondo numeroso, ma di tutti quelli che ci sono venuti in mente non ne abbiamo incontrati molti. Alla fine erano rimasti in due, e Danilo non era una seconda scelta".
Tu sei arrivato due anni fa per salvarti, e sei arrivato a metà campionato. Quest'anno parti dall'inizio con l'obiettivo opposto: quanto cambia il tuo lavoro? E che tipo di squadra volete fare?
"Paragoni non esistono, perchè all'epoca eravamo penultimi e in serie B. Io sono subentrato due volte, a Taranto con una situazione più difficile e a Terni. Quello che ci hanno chiesto è riportare la Ternana dove merita, e faremo di tutto per farlo, senza se e senza ma. Inutile rispiegare tutte le difficoltà, noi dobbiamo guardare la realtà, ovvero che la società è ambiziosissima e ci sono tutti i presupposti. Quello che sarà difficile sarà ripartire da una società che ha 21 tesserati, ma secondo me con la forza supereremo anche questo scalino. Non tutto è da buttare, cercheremo di recuperare quello che c'è da recuperare, ma non mi faccio influenzare da quello che leggo. Chi ama la Ternana non lo deve dimostrare baciando la maglia e dicendo siamo le Fere: il lavoro da qui al 18 agosto darà il suo responso, fermo restando che stiamo già lavorando. Poi un giocatore prima di lasciare questa città e questa società, deve sapere che la Ternana non sarà un discount deve pensare che potrebbe essere anche una bottega cara. Moralità, obiettività e buon senso. Gli spifferi dicono che la lista degli over sarà ancora più bassa, e quindi non possiamo mettere 28 persone in 14 posti, questo è ovvio".
21 contratti, mi sembra di capire, siano troppi. I big, ci può anticipare quale sarà la linea?
Ranucci: "Non è detto che la società dovrà provare a trattenerli con uno sforzo, magari vorranno rimanere loro a tutti i costi, qualcuno ce lo chiederà. Non stiamo tentando di incatenare qualcuno, e non credo nemmeno che i 21 contratti ci fermeranno: non è che se non ce ne liberiamo non faremo mercato. Abbiamo avuto incontri importanti già, ma i 21 contratti riguardano solo noi dietro la scrivania. Noi dobbiamo preoccuparci di quel puzzle con la bella immagine, nè dobbiamo trattenere con le catene chi vuole scappare, e a dire il vero non vedo tutti questi giocatori che cercano di scappare, anzi, molti si propongono".
Una domanda al presidente: c'è stata una retrocessione che ha fatto male a tutti. Con quali iniziative si riparte? Una campagna abbonamenti che invogli ad esempio...
"Come dicevo prima, si impara dagli errori, e quest'anno vorremmo non farli, e il primo è non fare proclami. Per i tifosi, i primi ad essere delusi dall'operato di questa stagione, cercheremo del tutto per essere vicini, come abbiamo fatto nelle ultime partite. Adesso è prematuro, ma al di la della campagna abbonamenti vogliamo essere vicini ai tifosi che sempre sono stati vicini a noi, anche in quel Ternana-Pescara. Parlavamo anche col direttore di organizzare tavoli di confronto, ma preferirei farle le cose e non raccontarle, vorrei dimostrare. Qualcosa è stato fatto, e mi dispiace perchè avremmo potuto dirvi il primo nome oggi, ma non abbiamo avuto l'ok. In silenzio, pancia a terra, stiamo cercando di fare quello che va fatto per il dispiacere che abbiamo portato".
Ci sono tutti i presupposti per lavorare tutti di concerto, e questo mi sembra un buon avvio, che in altre situazioni credo non ci sia stato.
Ranucci: "Credo sia già nato un rapporto di stima lavorativa, tanto che sabato avremmo dovuto vederci per qualche minuto e siamo rimasti insieme fino alle 17. Lo dobbiamo anche alla proprietà, perchè retrocedere dalla B alla C è un impegno economico non indifferente. Quello che noi andremo a chiedere è un paracadute normativo, perchè non si può retrocedere con contributi limitatissimi e ostacoli normativi quasi insormontabili. Posso garantirvi che sarà un impegno pesantissimo, e allora lavorare in sintonia è piacevole e importante".
Direttore, prima parlava di fermezza e decisione: avremo la stessa determinazione?
"Peggio. Io pensavo che l'affare Sissoko non avesse questa risonanza. In realtà è un episodio normalissimo. Io ho fatto tutte le categorie, ho lavorato anche con dei top manager in Serie A, e cerchi di migliorarti se sei una persona umile e intelligente. Il fatto Sissoko è stato anche simpatico, ma io non faccio sconti a nessuno, nemmeno a Momo. Io qui ho ritrovato tanti collaboratori, e la mia cultura è sempre stato il lavoro di gruppo, capisco subito se le persone tifano per me e per noi. Ho visto tanto entusiasmo, è un privilegio stare nella Ternana, e io lo sono pur rescindendo un contratto con una società di Serie A: l'importante è che io dia sempre il massimo, nei miei limiti. Ma da solo non vado da nessuna parte: insieme è la parola magica. Basta un massaggiatore che dice due frasi negative, un collaboratore che dice una parola sbagliata e hai perso. Io qui all'epoca ho visto una famiglia, e adesso dobbiamo tornare insieme dove ci compete, perchè la Ternana non è di Lega Pro, in nulla".
Presidente, una domanda per lei. Oltre a Pagni sono arrivate nuove figure: è previsto qualche altro ingresso in dirigenza? E la suggestione Tagliavento?
"Noi abbiamo buoni rapporti con Paolo, ne saremmo onorati, ma non c'è nulla e io non ho mai voluto metterlo in difficoltà parlando di campo. Credo che la sua strada sia quella più naturale, se fossi il presidente di quel mondo non me lo farei sfuggire, e spero che non lo faccia. Che poi sia anche un nostro tifoso e che ci vediamo, non significa che farà parte della nostra società, nonostnate ne saremmo onorati. Abbiamo già contrattualizzato un collaboratore dell'area tecnica, che darà una mano a De Canio, al direttore, e darà un occhio al settore giovanile, e poi il nuovo preparatore dei portieri. Stiamo cercando di costruire uno staff, e mi piace l'idea del direttore sul fatto di stare insieme, cerchiamo una squadra non solo in campo in cui si lotti l'uno per l'altro".
Tutto questo ritorno all'antico, sarà anche dal punto di vista della scelta dei calciatori, per esempio stranieri?
Ranucci: "Non è un ritorno all'antica, perchè dagli errori si deve ripartire. Siamo tornati allo sponsor tecnico perchè abbiamo raggiunto un accordo che l'anno scorso era mancato. Il nome era una promessa del patron, perchè alla piazza non piaceva. I calciatori stranieri, ne abbiamo discusso anche col direttore: se dovesse arrivare, in numero limitato, l'eccellenza, perchè no? A parità di qualità, però, vincerà sempre il made in Italy, ma se c'è un giocatore che però ha capacità per fare la differenza, lo valutiamo senza ombra di dubbio".
Presidente, ci sono già date e località di ritiro?
"Date si, dal 12 o 13 di luglio una tre giorni a Terni, poi verso il 15 o 16 si partirà per il ritiro. Ci piacerebbe non allontanarci, per dare la possibilità ai tifosi di venire a seguire la squadra, e per dare la possibilità anche ai nuovi giocatori di vivere il calore di questo popolo".
A livello di direzione?
"Questo non lo so, lo deciderà il presidente Gravina. Ma non parliamo di questo, anche perchè gli impegni presi quest'anno avete visto come sono andati. Avete visto come la Lega di B ha gestito le cose: sarà una combinazione, ma credo che dal mondo del calcio spesso si voglia allontanare l'imprenditoria sana e seria".
Direttore, parliamo di mercato e squadra. I vincoli impongono una squadra giovane. Da Salerno si parla di 500000 euro per Montalto...
Pagni: "Io Lotito lo conosco molto bene. Fino ad ora il fantacalcio è stato all'ordine del giorno. Al di la dei rapporti ad personam, questo non è un discount, ma è una bottega cara, e poi c'è la volontà dei giocatori. Il fantacalcio è finito, e ci sono anche giocatori che sono in uscita che non vanno via così, ma ci saranno criteri giusti".
Ranucci: "Portiamo una squadra di tutto rispetto, perchè la città lo merita, e questa categoria vorremmo abbandonarla quanto prima".
I rapporti col Milan possono portare qualche giocatore interessante?
"Il Milan, come tutte, deve decidere se investire nella seconda squadra, oppure no. E' tutto in fase molto embrionale. Certo col Milan c'è un rapporto più semplice".
Se è possibile vorremmo parlare di calciomercato: è possibile il ritorno di due calciatori, ovvero Mazzoni e FAzio?
"Sono due giocatori che godono di tutta la nostra stima. Mazzoni è del Livorno, Fazio è a scadenza, è cresciuto qua e ha fatto grande esperienza. Ci piacciono, ma da qui a fare ne corre".
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