Viola a TN: “Dai dipinti alle punizioni, spiavo Cozza e Nakamura. Alla Pirlo mi ispiro, grazie Tesser! Ho voluto la Ternana, poi…”
In campo, il suo sinistro è luce. A tratti – quand'é ispirato – pare quasi arte. Ma non ditelo a lui, sensibile all'argomento. "Confesso che dipingere mi piace", anche il buon vino è una sua passione. Nicolas Viola è un direttore d'orchestra perfetto. Sorriso mescolato a occhi della tigre, serenità e concentrazione. Un mix perfetto per chi guida il traffico lì nel mezzo, a testa alta, con i piedi buoni. A TernanaNews.it, in esclusiva, Viola si racconta nella fase di preparazione della prossima sfida. C'è l'Avellino, ogni partita è come una tela per l'artista Nicolas.
Nicolas Viola, dipingi davvero. In campo e fuori…
"Confermo. Dipingere mi piace, molto. Semplicemente è un mio hobby: lo trovo rilassante".
Pare un pennello, il tuo sinistro, quando calci le punizioni: come nasce questa predisposizione?
"Mi è sempre piaciuto calciare le punizioni, quasi uno sfizio. Forse anche perché ho incrociato giocatori che sapevano tirarle in modo quasi perfetto".
Raccontaci qualche episodio: studiavi in particolare qualcuno?
"Scrutavo Ciccio Cozza, a Reggio Calabria, quando ero ragazzino. Ma non solo: buttavo un occhio anche quando le calciava un mancino come me, Shunsuke Nakamura, sempre alla Reggina. Tutti tiratori fantastici, fino a Fabrizio Miccoli che ho avuto la fortuna di incrociare al Palermo. Ho sempre cercato di studiarli, di rubare qualche segreto. Poi c'è dietro anche tanto allenamento e voglia di migliorarsi sempre".
Hai fatto un percorso alla Pirlo: da trequartista a play, hai trovato il tuo paradiso.
"Credo proprio sia il ruolo giusto per me. Tocco tante volte la palla, detto i tempi, mi esprimo al meglio. Vivo l'azione in una posizione importante, come mi piace fare. Ma so perfettamente che per gestire tutto ciò devo essere al 100%. Posso dire però che sono davvero contento della mia crescita".
Anche perché il tuo momento è da incorniciare: quanto ti senti importante per questa squadra?
"Mi sento importante, ma come tutti gli altri. Quest'anno prevale il gruppo, non i singoli: stiamo facendo cose davvero positive. Fin quando saremo così uniti e compatti, potremo toglierci tante soddisfazioni, come stiamo facendo. E non escludo che si possa migliorare ancora".
Migliorare fa rima con sognare. Ma fino a che punto?
"Non sarebbe giusto fissare un obiettivo in un campionato come la Serie B: dura tantissimo, è pieno di ostacoli. Questa squadra ha semplicemente voglia di lottare, per ogni partita. La vera Ternana la vedrete più avanti".
Un anno fa alternativa, adesso intoccabile e tra i migliori centrocampisti della Serie B: cos'é cambiato tra te e Tesser?
"Il mister con me è sempre stato chiaro, non ho mai avuto problemi. Il segreto è stato uno".
Ovvero?
"Sono migliorato nella fase difensiva. E' stato un aspetto positivo per la mia carriera e per la mia crescita, Tesser lo ha notato e apprezzato. Poi deciderà sempre lui chi far giocare. Ma io sono davvero contento".
Quanto c'è di Tesser in questa rinascita a sorpresa della Ternana?
"Il merito è di tutti. Ma una parte è anche sua: Tesser ha fatto un grande lavoro già lo scorso anno e anche in ritiro, la svolta è nata con lui".
Con Toscano invece pare ci fosse un po' di confusione, Zito dixit…
"Posso confermare che c'era confusione. Ma eravamo una Ternana che non si conosceva, nata per vincere. E se i risultati non vengono, diventa difficile per gli allenatori, i giocatori e tutti gli altri. La confusione esisteva, è vero. Poi, si è sistemato tutto".
E le Fere hanno cambiato pelle in tutti i sensi: tanti giovani in più, da Valjent a Crecco al tuo fianco ne stai svezzando diversi.
"Sono assolutamente bravissimi. Siamo felicissimi di questi ragazzi: ci stanno dando più di una mano. E il mix con i più esperti del gruppo funziona alla perfezione".
Avenatti è un discorso a parte: da brutto anatroccolo a cigno. Te lo aspettavi?
"Decisamente sì. Lo scorso anno avevo detto che notavo qualità impressionanti. Ha avuto poche possibilità, nel frattempo è maturato e si è ambientato in Italia. La crescita di Avenatti la vedete ora anche sul campo: fa la differenza per questa Ternana. E vi dirò di più".
Prego…
"Avenatti ha margini di miglioramento notevoli. Sono convinto che possa far continuare a far vedere quel che vale, con la maglia della Ternana".
Bojinov invece è il contrario: un talento che si è un po' perso. Da compagno, come lo hai trovato?
"Valeri sarà un valore aggiunto. Non lo scopro di certo io: ha un passato importante, è vero, ma conta quel che sta facendo per la Ternana. E' arrivato all'ultimo ma si è messo a disposizione totale del gruppo. Bojinov è già inserito alla grande, si è fatto trovare in condizioni ottime. Sappiamo che è una persona umile, ha qualità enormi e le farà vedere molto presto. Di uno come lui avremo bisogno".
Un po' di presente: arriva l'Avellino e non si può sottovalutare.
"Assolutamente. Non è una partita facile, anzi. Sappiamo di dover combattere e ci stiamo preparando per questo. Come sempre".
E un po' di futuro: sei in comproprietà con il Palermo. Ma dove vedremo Viola tra un anno?
"Io la mia scelta l'ho fatta: ho voluto rimanere a Terni. Adesso penso a questa stagione, che per me è molto importante: vengo da due annate dove non sono riuscito a giocare con continuità, adesso sto trovando spazio e voglio dimostrare il mio valore. Darò l'anima per questa Ternana, il resto si vedrà con il tempo".