Tra domande, risposte e ex: la Ternana è al bivio

Nato a Spoleto nel 1977, è giornalista professionista dal 2002. Vicecaposervizio dello Sport e della Cronaca a L’Unità, attualmente in attesa di riaverla in edicola

Tra domande, risposte e ex: la Ternana è al bivio

C’è un bivio fondamentale che attende la Ternana nel posticipo del Liberati contro l’Avellino. Da una parte il secondo posto, la possibilità di agganciare Carpi, Frosinone e Trapani a due sole lunghezze dalla capolista Perugia; dall’altra il rischio di essere già risucchiati nella zona che scotta, con l’ultimo posto della Virtus Entella (prossimo avversario dei ragazzi di Tesser, peraltro) a soli quattro punti di distanza. Per mettere la freccia e imboccare la svolta giusta in una classifica ancora cortissima, allora, serve la vittoria, quei tre punti che ai rossoverdi mancano da Vicenza e che quest’anno il pubblico del Liberati non ha ancora potuto festeggiare. Vincere per continuare la corsa di inizio stagione, vincere per confermare i segnali di crescita dimostrati a Latina, vincere per l’entusiasmo di una squadra giovane in cerca di conferme e di un pubblico che dopo le delusioni estive ha ricominciato a sorridere e a sognare senza dimenticare che la salvezza resta comunque il primo degli obbiettivi.

Non sarà facile, però, perché l’Avellino che arriva al Liberati reduce da una striscia positiva di quattro risultati utili è una squadra in salute che punta ad issarsi in vetta alla classifica trascinata dai gol del capitano Luigi Castaldo, fin qua capocannoniere (anche se in ricca compagnia) con quattro centri, l’ultimo dei quali ha regalato a Rastelli la vittoria casalinga contro il Livorno. Il miglior realizzatore del torneo (soltanto due gol degli irpini non portano la sua firma) contro la miglior difesa del campionato.

Dal canto suo Tesser fin qua ha visto una squadra dai due volti: bella e concreta lontano da Terni, involuta e neanche troppo fortunata sul prato del Liberati, dove i rossoverdi hanno conquistato un solo punto in due partite contro gli otto messi insieme in trasferta. Battere l’Avellino, una volta di più, significherebbe allora ritrovare la vittoria che manca da tre partite, mettere in cassaforte il primo centro casalingo e correre ai ripari prima che l’emorragia di punti fra le mura amiche possa trasformarsi in difficoltà psicologica. Carburante utilissimo in vista dello sprint che, a partire da Chiavari passando per Livorno, Trapani (entrambe in casa) e Carpi in due settimane, potrà disegnare con più precisione le ambizioni di una squadra che forse deve ancora prendere le misure alle proprie potenzialità. Tecniche, innanzitutto, ma anche caratteriali.

Primo banco di prova l’Avellino, intanto, con gli irpini che alla seconda di campionato a Padova contro il Cittadella hanno conosciuto proprio in trasferta l’unica sconfitta stagionale in un cammino che lontano dal Partenio ha fruttato anche una vittoria (Latina) e un pareggio (Frosinone). Torneranno a calcare il campo del Liberati gli ex Fabio Pisacane e Antonio Zito. Rimpianto il primo, uno degli indimenticati “eroi” della promozione con mister Toscano in panchina, atteso il secondo, che in settimana non si è fatto mancare dichiarazioni al veleno sui mesi travagliati che al termine del girone di andata dello scorso campionato hanno portato al’esonero del tecnico calabrese. Il difensore campano lo scorso anno si congedò in malo modo dal Liberati e dal rossoverde lasciando in dieci i compagni nella sconfitta contro il Bari, rimediando quattro giornate di squalifica e chiamandosi così fuori (assieme a Brignoli, anche lui espulso) nel momento più caldo della volata per la salvezza. Un gesto che i tifosi rossoverdi non gli hanno mai perdonato e che, a maggior ragione dopo le rivelazioni ad orologeria dei giorni scorsi, gli varrà sicuramente un’accoglienza molto calorosa.