Quei quattro colpi mancati e un mercato al risparmio che può costare caro

Iscritto all’Albo dei giornalisti dal 2000, scrive sul Corriere dell’Umbria dal 1997 e collabora dal 2008 con Tele Galileo come ospite fisso, nei programmi Anteprima Sport e Notte Gol.

Quei quattro colpi mancati e un mercato al risparmio che può costare caro

Popescu fa le valigie. Anzi no. Il terzino rumeno, che aveva preso male (molto male…) il mancato ingresso in campo nel finale del match di lunedì scorso contro l’Avellino (quando è stato Bastrini a sostituire Vitale a 3 minuti dal termine) sembrava intenzionato a chiedere la risoluzione del contratto, ma dopo una lunga chiacchierata con Cozzella e Tesser è tornato sui suoi passi e ieri si è regolarmente allenato con i compagni. Dunque problema risolto e rosa che resta composta da 22 elementi (esclusi il terzo portiere Gava e l’infortunato di lungo corso Dianda). Comunque pochi, pochissimi anche perché mancano ancora 14 gare (pari a due terzi del girone di andata) alla sosta di gennaio e il regolamento impedisce l’ingaggio di altri svincolati oltre a quelli già acquistati (ossia Janse e Bojinov). A questo punto parlare di uomini contati è perfino eufemistico.

Domenica a Chiavari mancheranno Masi (squalificato), Janse e Piredda (infortunati) e Valjent (impegnato con la under 21 slovacca fino a martedì) mentre Bastrini e Ferronetti migliorano ma sono ancora in forse, per cui al momento sono appena 16 gli elementi sicuramente disponibili (18 se dovessero recuperare in extremis i sovra-citati difensori centrali). Pertanto contro l’Entella (ma  potrebbe accadere ancora fino alla fine di dicembre) sarà necessario allertare un paio di ragazzi della Primavera (presumibilmente Boninsegni e Palumbo). Purtroppo la politica di “risparmio a tutti i costi” adottata dalla dirigenza durante la scorsa estate rischia di vanificare quanto di buono combinato finora da staff tecnico e squadra. Del resto in B nessun’altro organico è ridotto sul piano numerico come quello rossoverde.

Insomma, o a via Aleardi hanno esagerato nel risparmiare, riducendo troppo il numero di giocatori a libro-paga, oppure le altre società pagano stipendi inutili a giocatori inutili. Il rammarico per un organico così risicato è enorme perché al suo interno ci sono elementi di livello assoluto per la categoria (Brignoli, Ferronetti, Vitale, Viola, Gavazzi, Eramo e Ceravolo), giovani dalle grandi potenzialità (Sala, Masi, Meccariello, Popescu, Valjent, Crecco, Piredda, Falletti, Avenatti e Diop), campioni in cerca di riscatto (Bojinov), giocatori con vasta esperienza internazionale (Janse) e affidabili elementi di categoria (Fazio, Bastrini e Russo). Sul piano teorico ci sarebbe la possibilità di puntare ai play off. O meglio ci sarebbe stata, se fossero stati messi a disposizione di Tesser altri 2-3 elementi (un trequartista di qualità, un regista in grado di rimpiazzare alla bisogna Viola e un attaccante da doppia cifra). Così invece la Ternana sembra la classica “bella incompiuta”, che rischierebbe seriamente di naufragare se l’attuale ed elevato tasso di infortuni dovesse persistere. Probabilmente se Cozzella avesse avuto carta bianca in sede di mercato non si sarebbe creata questa situazione da allarme rosso. Perché sarebbero arrivati Del Prete, Vinicius, Mazzarani e Rabusic. E non solo loro.