Scelte sbagliate, i giovani da vanto a problema. Ma non è tutto perso, anzi
Giornalista, si occupa di Ternana da oltre 40 anni. Corrispondente della Gazzetta dello Sport, scrive sul Giornale dell’Umbria, è conduttore di “Rotocalcio” (lunedì ore 21) e “Conto alla rovescia” (venerdì ore 22,30) su Nuova Teleterni
Se la situazione dell’organico rossoverde era complicata nella partita contro il Trapani per la gara di Carpi lo è ancora di più. Perché non ci saranno Vitale e Brignoli squalificati e la convocazione di Avenatti non basta a colmare il vuoto ulteriormente dilatato dalla mancanza dei due difensori. Questa è la situazione e per dirla come Tesser “con questo organico la Ternana deve cercare di tirarsi fuori dai guai”.
E’ vero, ci sono dentro anche i “Primavera” e qualche altro non ha ancora giocato un minuto in campionato. Ma questa è la situazione alla quale tecnico e società sapevano di poter andare incontro. In un campionato succede che ammonizioni e infortuni possono sommarsi. E allora diventa dura per chi ha un organico numericamente contenuto e piuttosto giovane. Il caso della Ternana quindi che si vanta di essere la squadra più giovane del torneo ma che poi si ritrova a fare i conti con gli errori di gioventù dei suoi giocatori.
In questi casi la pazienza diventa indispensabile non solo virtù dei forti. Aspettare la crescita dei singoli per vedere migliorare il gruppo nel suo insieme. Non ci sarebbero problemi insormontabili a mantenere un simile atteggiamento se non ci si mettesse di mezzo la classifica che è figlia dei risultati. Di risultati andati male molto spesso per errori individuali. Risultati diventati negativi per una Ternana che non ha ancora vinto in casa. Ternana che perdendo contro il Trapani ha probabilmente capito, senza ulteriori verifiche, che quest’anno avrà un solo obiettivo, la salvezza. Perché quella col Trapani dà l’idea di essere stata una di quelle che può indirizzare una stagione. Se la vinci di esalti e pensi in grande se la perdi invece ti riduci a lottare per garantirti la sopravvivenza.
Una sensazione, per carità. Però date un occhiata alla classifica e capirete che con 13 punti all’attivo e una partita da recuperare sarebbe stata tutt’altra storia. Ognuno di noi avrebbe pensato che la squadra aveva carattere e forza reattiva. Che poteva salvarsi in anticipo e magari lottare per qualcosa di più ambizioso. Invece non è successo e quei dieci punti diventano una sorta di barriera per tenere a distanza i rivali, ma anche un muro che amplia il margine con quelli che sono davanti. Risultati figli di scelte strategiche e di errori, magari anche di un pizzico di cattiva sorte. Risultati che fanno parlare di una Ternana in crisi e di una partita, quella di Carpi, che assume un’importanza esagerata visto che si colloca alla giornata numero undici del campionato.
Ma la Ternana che esce da due battute a vuoto interne consecutive non può permettersi d’inciampare ancora senza doverne poi pagare le conseguenze. Ma tutto fa parte del gioco. Magari un po’ rischioso quello proposto dalla Ternana di quest’anno. Ma conosciuto ai più. E allora non resta di giocare con le regole scelte e con l’organico giovane che Tesser si ritrova tra le mani. Senza piangersi addosso ma lavorando sodo per migliorare il livello di attenzione e ridurre il tasso d’errore, soprattutto nei momenti cruciali del match. Sarebbe bastato un dribbling in meno o, magari, una spallata in area perché la storia di questa stagione scrivesse una pagina diversa. Importante avere la consapevolezza che di pagine da scrivere ce ne sono ancora tante e che a cominciare da Carpi è possibile proporre qualcosa di diverso e di più appassionante.