Ternana regalati l’impresa

Convinzione e compattezza. Caratteristiche irrinunciabili per cercare di riannodare in extremis i fili di una corda che si è incredibilmente sfilacciata, fin quasi a spezzarsi, nelle ultime due giornate di campionato. Proprio nel momento in cui era convinzione generale che il peggio era passato, che quei risultati in trasferta di Cremona e Brescia avevano certificato la possibile, se non probabile, salvezza della Ternana.

Una corda sfilacciata che ha perso fili importanti, quei giocatori che Breda non può allenare perché fermi al box, alcuni addirittura dal giorno in cui hanno vestito il rossoverde. Corda sfilacciata di un gruppo che è rimasto ai minimi termini causa infortuni, malanni vari, ricadute inaspettate e squalifiche tanto da costringere il tecnico a convocare tre ragazzi della Primavera nell’ultima trasferta.

Una corda che dev’essere tenuta in vita e riannodata dalla società, dai suoi uomini di spicco, dai direttori-consiglieri del presidente, dal direttore sportivo che adesso come non mai deve mettere a disposizione del gruppo la sua esperienza. Lui non può perdere la testa in questo momento ma con lucidità tenere compatto l’ambiente sostenendo l’allenatore in primo luogo, ma anche tutto quello che resta del gruppo costruito a luglio e ricomposto a gennaio.

Quindi l’allenatore che ha il compito di rianimare una squadra probabilmente affranta dopo l’assurda sconfitta di Bolzano, dandole motivi validi per credere ancora nell’impresa. Allenandola al meglio prima nella testa poi sul campo. Cercando di riconsegnarle quelle certezze che i due ultimi passaggi a vuoto hanno sicuramente messo in forte discussione.

Al resto dovranno pensare loro, i giocatori che sono e restano i primi attori della vicenda sportiva, quelli che con le loro giocate, con le prodezze e gli errori determinano i risultati. Dovranno farlo con una prestazione perfetta perché oggi la Ternana non può permettersi errori, non può concedere il benché minimo vantaggio ad un avversario molto forte. Quindi gambe, testa, cuore, concentrazione, attenzione e, perché no, anche una spruzzata di buona sorte. Ma su quest’ultimo aspetto loro non possono incidere. Sugli altri si. Eccome.

Restano due partite, servono sei punti. Pensando al Catanzaro prossimo avversario prima di guardare oltre. Nella consapevolezza che il Catanzaro è squadra forte, tra le più in forma del momento e per giunta con l’ambizione di poter ancora agganciare il quarto posto che lo proietterebbe direttamente alla semifinale play off.

Quindi le peggiori condizioni, quelle che aggiungono difficoltà ulteriori alla partita da dentro o fuori. Ma, se vogliamo, anche quella situazione in cui l’uomo sull’orlo del precipizio può trovare quel colpo di reni frutto dello spirito di sopravvivenza, che gli consente di mettersi in salvo.

Tornando alla nostra corda, quei pochi fili che la tengono ancora in tensione potrebbero resistere e trovare ulteriore sostegno dagli altri da riannodare domenica a partire dalle 15.

Una domenica speciale che noi speriamo si trasformi in domenica bestiale, quella che cantava Fabio Concato anche se da trascorrere in uno stadio che immaginiamo gremito, piuttosto che in una gita in barca sul lago con la propria amata. Noi la nostra amata la troveremo in viale dello Stadio, all’interno del Liberati immaginando di avvolgerla nell’abbraccio più affettuoso.