Così Zadotti e Cozzella hanno cambiato Longarini. Questa Ternana è dei ternani: straniera e giovane, con balia Tesser
Giornalista, si occupa di Ternana da oltre 40 anni. Corrispondente della Gazzetta dello Sport, scrive sul Giornale dell’Umbria, è conduttore di “Rotocalcio” (lunedì ore 21) e “Conto alla rovescia” (venerdì ore 22,30) su Nuova Teleterni
Cinque punti di margine sulla zona play out, tre di distacco dall'area play off. Una posizione di mezzo che niente ha a che vedere con “l'Italia di mezzo” tristemente famosa che riempie le cronache di questi giorni. La posizione di classifica della Ternana merita tanto apprezzamento e genera tanta gioia quanto disgusto quella che sta martoriando la capitale. Ma il calcio non può essere confuso con la cronaca, specie con quella marcia anche se ogni tanto viene fuori qualche contaminazione pericolosa.
Il calcio che produce la Ternana è pulito e sincero. E' la fotografia meglio riuscita di un gruppo che Attilio Tesser sta plasmando giorno dopo giorno quasi fosse un figlio. Gli ha inculcato in estate i principi sani dello sport e del vivere una città che si definisce operaia anche se qualcuno vorrebbe cancellarle la fabbrica, il proprio simbolo. Poi li ha fatti crescere fisicamente con una preparazione adeguata che oggi li porta a correre più degli altri visto che spesso il fischio finale dell'arbitro li coglie nella metà campo avversaria. Quindi li ha fatti studiare: lezioni di tattica, di stare in campo non legate esclusivamente ai numeri aridi del modulo ma alla capacità di lettura delle situazioni che ti portano a garantire la copertura necessaria al compagno di squadra in difficoltà.
Tesser ha sempre parlato di equilibrio e di spirito di appartenenza. In campo l'equilibrio ormai sta diventando una caratteristica fondante della Ternana, fuori come sottolineava nell'editoriale di ieri Massimo Solani, dev'essere ancora trovato anche se non si può non sorridere compiaciuti di fronte alle manifestazioni di affetto e di gioia dei tifosi al ritorno dalle trasferte. Però l'equilibrio esterno sarà fondamentale per aiutare la squadra a mantenere la serenità con la quale sta affrontando le mille traversie di una stagione per niente facile. L'equilibrio dunque, ma anche lo spirito di gruppo che è riuscito a coinvolgere i soggetti più disparati.
Per la prima volta la Ternana ha nel gruppo un bel po' di stranieri, europei e sudamericani. Ha giocatori provenienti da ogni parte d'Italia. Ognuno porta con se una storia diversa, la più disparata, un'esperienza, grande o minuscola che sia, da condividere con gli altri. Gente famosa e altra che si affaccia oggi al palcoscenico importante. Un mix che pareva difficile da confezionare e che invece è riuscito alla perfezione perché in questa Ternana che sa divertire anche attraverso la sofferenza e il sacrificio non ci sono prime donne, non ci sono piccole invidie. Può capitare di sentire urlare i giocatori nello spogliatoio alla fine di una partita, magari anche affrontarsi con toni bruschi. Ma poi è facile ritrovarli sorridenti al ristorante.
E' una squadra che ha ripreso a vivere la città e che della città sembra potersi nutrire. E Tesser è stato ed è, senza alcun dubbio, l'artefice principale di questa operazione che, forse, senza la sua cultura del lavoro unita al buon senso e al pragmatismo, non sarebbe mai arrivata a questo livello. E allora una piccola considerazione va fatta a rendere giustizia e merito a chi è preposto a scegliere, a indicare la strada. Una considerazione frutto di una conversazione con un amico da qualche anno abituato a guardare le vicende rossoverdi con un po' di distacco. La Ternana degli ultimi anni ha pescato prima Mimmo Toscano con il quale ha vinto il campionato di Prima Divisione, poi Tesser con il quale ha raggiunto la salvezza un anno fa (30 punti e decimo posto nel ritorno) e col quale sta portando avanti una stagione ancora tutta da scoprire quest'anno.
Scelte azzeccate. Si può affermare senza tema di smentite. Senza gli isterismi che avevano contraddistinto le vecchie gestioni legate comunque al “Patron” Longarini quando si cambiava l'allenatore con la facilità con cui ci si cambia i calzini. Quando si puntava su qualche nome ad effetto senza andare a verificarne la sostanza. Quando arrivava solo chi era buon amico e magari gli si affibbiava un calcio nel fondo schiena quando osava contrapporsi alle scelte scellerate di qualche operatore del momento. Quella Ternana non c'è più ed i meriti oltre che di Longarini che ha saputo scegliere i propri uomini di fiducia, sono anche di quest'ultimi che hanno saputo individuare gli allenatori giusti. Zadotti e Cozzella non sono certo quelli che vivono accanto al proprio allenatore tutta la stagione ma hanno avuto il pregio di scegliere quelli giusti. Riconosciuto questo va sottolineato ancora quanto bravo sia Tesser anche nel gestire situazioni difficili in prima persona. Non ha una società che gli fa da balia. Ha una società che gli ha consegnato un gruppo di giovanotti che lui sta facendo diventare squadra vera. Bravo davvero quindi anche se ancora c'è tanto cammino da compiere.