Longarini non può rischiare: servono tre acquisti sul mercato con soldi investiti. Per la cessione del club…
Giornalista, si occupa di Ternana da oltre 40 anni. Corrispondente della Gazzetta dello Sport, scrive sul Giornale dell’Umbria, è conduttore di “Rotocalcio” (lunedì ore 21) e “Conto alla rovescia” (venerdì ore 22,30) su Nuova Teleterni
Come prima. Più di prima. Erano le parole di un successo di qualche anno (tanti) fa. Come prima e più di prima la Ternana continua a prendersela con gli arbitri che con una pervicacia degna di migliore causa, la stanno martoriando dall’inizio della stagione. Ma come prima e più di prima restano tali gli atteggiamenti della società che protesta, giustamente, scrive documenti, rende rovente il telefono parlando con il presidente della Lega, Abodi. E sempre come prima e più di prima si rende necessario un intervento vero sul mercato.
Sembra quasi che il tempo si sia fermato. Sembra di essere rimasti al dopo Lanciano perché i temi sono esattamente gli stessi e gli atteggiamenti pure. Con una differenza sostanziale. E’ passata un’altra giornata di campionato, la Ternana ha incassato un’altra sconfitta (seconda consecutiva) e soprattutto si è alleggerita la tensione emotiva creata da quelle cinque giornate utili che avevano consentito ai rossoverdi di balzare nella pancia della classifica dopo aver vissuto giorni aggrappata alle caviglie della stessa. Per questo adesso più di prima è necessario prendere di petto le questioni e risolverle. Questione arbitri: è centrale anche se non è l’unica a gravare sulla Ternana. Il presidente Zadotti dovrebbe chiedere un incontro, magari a tre, con presidente di Lega e designatore.
Esternare in faccia il proprio malumore, posto che gli venga concesso. E per il futuro immediato dovrà decidere di presenziare ad ogni riunione di Lega. Lui o un suo incaricato. Possibilmente un dirigente perché la Ternana dev’essere rappresentata nelle stanze dei bottoni, dev’essere presente per costruire rapporti proficui e duraturi. Poi la squadra. Sempre Zadotti ha chiesto ancora maggiore concentrazione. Giusto perché nelle ultime due giornate due distrazioni sono costate punti pesantissimi. Però non si può non tener conto che certi meccanismi nascono dal giocare insieme, continuamente. E la Ternana è costretta dall’inizio della stagione a cambiare squadra ogni settimana. Spesso ricercando soluzioni improbabili o che chiamano i calciatori ad esprimersi in ruoli non proprio ideali. E’ la situazione che si crea quando si sommano gli infortuni (tanti) alle squalifiche e quando, soprattutto, l’organico è ridotto ai minimi termini. Le distrazioni nascono anche dalla stanchezza, dalle tensioni che si sommano.
E la Ternana sta vivendo tra mille tensioni l’intera stagione perché non sempre può fare a meno di giocatori senza pagare pegno. Anche perché non c’è un organico davvero completo ed equilibrato all’interno del quale il tecnico può pescare senza correre rischi. I giovani fin qui hanno fornito risposte importanti ma pensare di andare sugli under anche a gennaio ci sembra davvero rischioso, a meno che non si tratti di gente che ha giocato, e bene, tutto il girone d’andata in qualche altra squadra di buon livello.
Oggi alla Ternana occorrono certezze altrimenti il rischio diventerebbe davvero esagerato. Tanto da mettere a repentaglio anche il mantenimento della categoria. E retrocedere di sicuro non è la mossa migliore per vendere la società in estate e men che meno per far tornare la passione a Longarini. Oggi è fondamentale garantirsi la serie B e senza intervenire con serietà sul mercato, aggiungendo almeno tre pedine “pronte all’uso” alla disponibilità di Tesser si aprirebbe a rischi esagerati. Il tecnico fin qui ha fatto salti mortali e merita di vivere un girone di ritorno un po’ meno tormentato. A Longarini piace vincere: per farlo è necessario investire qualche euro. Anche pochi possono andar bene per sistemare l’organico. Importante è muoversi per tempo, con idee chiare e rapidità decisionale. L’opposto di quanto è successo in estate.