Gli ultimi 180 minuti, per completare il miracolo
Inutile girarci intorno: ci avevamo sperato tutti. Il Como che addirittura era sotto con il Cosenza, dopo il vantaggio del Venezia. Sembra fatta. Anzi la paura era il braccino della Ternana che ad un passo dall’impresa avrebbe potuto prendere timore di vincere.
E invece nonostante la prestazione importante della Ternana, ancora tre punti in trasferta e ancora Distefano, lo Spezia ha fatto il più grande scherzo possibile al campionato. Ha deciso il suo destino e quello della seconda promossa, condannando il Venezia ai playoff. Quando succede così non si può far altro che applaudire chi è riuscito in una vera e propria impresa. Bravi allo Spezia e al suo allenatore che sono riusciti a rimettere in piedi una situazione difficilissima. Non disperata come a Terni, ma poco ci mancava. Di sicuro in un ambiente più tosto. Lo Spezia si salva: e se ripensiamo ai due scontri diretti entrambi recuperati all’ultimo sussulto, ci torna su un po’ di rabbia. Ma non bisogna affatto guardare indietro ma solo avanti.
E rendersi conto che questa squadra nonostante i 43 punti fatti in campionato ha bisogno ancora di una coda per salvarsi. Il primo pensiero è: peccato. La delusione però lascia subito il campo alla speranza. Per noi è stato così deve esserlo per tutti.
Tutti noi eravamo in campo con i giocatori per guardare quel telefonino e sperare che il Venezia pareggiasse. Ma poi una volta finita la parita si deve fare lo switch immediato. La Ternana ha una grande possibilità: giocarsi la salvezza in uno spareggio. Contro una squadra importante ma in difficoltà. E soprattutto con il vantaggio della miglior posizione in classifica. Che non è di poco conto.
La Ternana ha la possibilità di salvarsi. E questa possibilità passa tutta dalla testa e dalle gambe dei giocatori rossoverdi. Quando è arrivato Breda sembrava una missione impossibile e invece a più riprese è stata sfiorata la salvezza. Poi tutti i limiti di questa squadra sono in qualche modo venuti fuori, ma questi ragazzi sono andati oltre i propri limiti. Sempre. Hanno sempre reagito, alla grande. E hanno portato le Fere a giocarsi (per la prima volta in B) questa possibilità.
Ora – come è stato per la trasferta di Piacenza – bisogna continuare a stare vicinissimi alla squadra. Sarà una battaglia durissima. In cui conterà molto anche quello che succede fuori dal campo. Il Bari sa – esattamente come la Ternana – che può rimanere in B, dopo un anno disastroso. Ma deve vincere per farlo. E quindi in qualche modo dovrà disequilibrarsi. La Ternana dovrà essere lucida e determinata. Senza colpi di testa.
Ma ce la può fare. Siamo ai playout e possiamo rimanere in B. Avremmo potuto festeggiare stasera, ma il destino non ha voluto così. Altre due partite per conoscere il destino. Altri 180 minuti con il cuore in gola. Ma questa squadra, questo gruppo, ha delle risorse incredibili ed infinite. Altri 180 minuti per gridare al cielo la nostra gioia. Questa squadra non si merita che festeggiare. Per tutto quello che ha mostrato in campo (e anche fuori). Manca un ultimo pezzettino di strada. Da percorrere insieme.