Mercato tra scommesse e certezze: Tesser chiama, nessuno risponde
Il mercato della Ternana non è ancora iniziato ma sono bastate le parole del presidente Zadotti e del direttore sportivo Cozzella per capire che la margherita ha ben pochi petali e per sfogliarla basterà davvero poco. Un attaccante con esperienza di categoria, aveva chiesto Tesser, e un attaccante quasi certamente arriverà. Peccato che, a quanto è dato sapere, si tratti di un ventenne croato con alle spalle una manciata di presenze nella serie A del proprio paese. Una mossa di prospettiva sicuramente apprezzabile, ma niente di più di una scommessa in stile Avenatti. E’ quello che serviva adesso? Non si direbbe visto che Marko Dugandzic, è lui l’attaccante di cui si parla, avrà bisogno di tempo per crescere e prendere le misure al calcio italiano mentre la Ternana è di una certezza che avrebbe bisogno. Oggi stesso. Con i suoi sei gol (sui 18 totali della squadra) l’attaccante uruguaiano ha portato infatti in dote 13 dei 25 punti rossoverdi, il 52% del monte globale. Il cielo non voglia che Avenatti si prenda anche solo un raffreddore perché il resto del bottino è a dir poco magro considerando che la Ternana ha mandato in gol soltanto cinque uomini, dato peggiore dell’intera serie B, e non ha mai segnato con un uomo subentrato dalla panchina. Per questo, da settimane, Attilio Tesser ripete che in rosa serve una punta di peso su cui far affidamento, per sostituire Avenatti o per giocargli al fianco in caso di bisogno, e non una scommessa con cui riempire la casella che sarà lasciata vuota da Diop. Purtroppo però, ancora una volta, pare proprio che i desiderata dell’allenatore debbano restare inascoltati. Ci siamo abituati noi, c’è abituato (immaginiamo) anche Tesser. Ci basterebbe soltanto capire perché la società, ancora una volta, sembra essere intenzionata a fare l’opposto di quanto richiesto e logico con una salvezza ancora tutta da conquistare. E la scusa del risparmio economico, lo ripetiamo, non regge in questo momento come non reggeva in estate. Perdere la categoria, questo è certo, peserebbe sulle casse societarie molto di più degli acquisti necessari oggi. Uno, ad esempio, ne servirebbe anche in difesa dove Tesser in questo girone di andata è stato costretto a improvvisare ogni domenica stante il lungo infortunio di Masi e l’inaffidabilità fisica di un Ferronetti non arruolabile per praticamente l’intero campionato. Troppo chiedere un rinforzo che non costringa a sperare nell’integrità fisica di tutti gli altri, nel pieno recupero (un miracolo?) dell’ex Udinese e nella continua “deportazione” di Valjent lontano dal suo ruolo naturale? Pare proprio di sì, a giudicare dalle parole del direttore sportivo. Tesser ci sperava, e non ha fatto mistero, ma gli toccherà accontentarsi anche stavolta. Speriamo almeno che qualcosa Cozzella e Zadotti vogliano fare in mezzo al campo dove la Ternana avrebbe bisogno di una decisa iniezione di fosforo e polmoni, e non solo per far riposare gli uomini che hanno giocato di più. Le statistiche sono impietose: la squadra rossoverde, infatti, è quartultima nella classifica del possesso palla (23 minuti e un solo secondo di media contro i 27 minuti e 20 secondi del Perugia capolista in questa graduatoria), penultima in quella delle palle giocate (481,1 contro le 595,8 del Grifo, ancora primo), terzultima in quella dei passaggi riusciti (55,7%, davanti a tutti ancora il Perugia con il 67,2%) e diciassettesima in quella della supremazia territoriale (8 minuti e 38 secondi, mentre ancora una volta la squadra di Camplone guida la classifica con 11 minuti). E’ in mezzo al campo che il gioco si crea, è in mezzo al campo che si dominano le partite e si spezzano le manovre avversarie. In quella zona il Perugia ha coperta lunga e idee chiare, la Ternana invece proprio no. E forse è proprio questo, allora, a spiegare anche il motivo per cui il bottino interno dei rossoverdi sia così deficitario. Quando c’è da costruire, occupare il campo e pensare le partite oltre al solo gioco di rimessa o palla lunga, questa squadra mostra tutti i suoi limiti. Tesser, ne siamo sicuri, è il primo a rendersi conto del problema. Speriamo facciano altrettanto in società e agiscano di conseguenza sul mercato. Fin qua i gol di Avenatti, un gruppo compatto e un allenatore in grado di ottenere il massimo dal materiale a disposizione (Tesser in tutto il 2014 ha fatto 54 punti, quarto nella classifica degli allenatori di serie B) hanno coperto le lacune e tenuto la Ternana lontana dalle zone più pericolose, adesso bisogna agire per non perdere l’ultimo treno. A patto, ovviamente, di non essere disposti a correre il rischio retrocessione in nome di una strategia miopie di contenimento (effimero) dei costi. Ad ognuno le proprie responsabilità, gli alibi sono finiti.