La verità sui nuovi compratori della Ternana. E un consiglio…
Un consiglio ai possibili acquirenti della Ternana o, dovesse saltare quella che sembra una trattativa finalmente concreta, un consiglio da girare a chi resterà a guidare il club rossoverde. Organizzare una sorta di tour meditativo nei santuari più importanti. Senza lesinare sforzi perché quello a cui stiamo assistendo quest’anno ha dell’incredibile. Roba da far impallidire anche la prima stagione in B con i legamenti dei calciatori che saltavano uno dietro l’altro. Quest’anno non c’è stata una sola settimana nella quale Tesser non ha dovuto fare i conti con infortuni e squalifiche. Uno stillicidio interminabile che ha proposto o sta proponendo anche situazioni estreme.
E qui c’è poco da imprecare alla rosa troppo corta. Perché anzitutto i numeri dicono che non è così striminzita come invece la fanno sembrare i continui acciacchi che sommati alle squalifiche tolgono dalla disponibilità del tecnico un buon numero di elementi. In sovrappiù è successo spesso che i problemi si sono concentrati in un reparto riducendolo al minimi termini. Di fronte a queste situazioni c’è poco d’andare a scovare il colpevole. Perché colpevoli non ce ne sono visto che per far fronte alla continua emergenza la Ternana avrebbe dovuto avere non un’alternativa ma almeno due per giocatore. Totale 35-36 giocatori. Un’assurdità. Quindi la casualità dipinta da vera e propria jella si è abbattuta sul cielo rossoverde complicando la vita a Tesser prima e ai calciatori poi. Per questo nel programma d’investimenti che ci auguriamo sia alla base del nuovo progetto Ternana sarebbe utile inserire anche la voce destinata a certe visite guidate, propedeutiche alla nuova stagione. A proposito di programmi (progetto no, è un termine abusato fin tanto ad offenderlo in passato e per questo vorremmo evitarlo) ci piace constatare come gli imprenditori che stanno seriamente trattando l’acquisizione del club rossoverde abbiano evitato accuratamente di farsi precedere da frasi roboanti, da proclami che nel calcio di solito in tanti scrivono sulla sabbia. Gli esempi chiarificatori in tal senso, anche recenti, si sprecano.
Chi li conosce li dipinge come imprenditori seri determinati a chiudere l’operazione in tempi brevi. Sarebbe una svolta per la Ternana che i Longarini (padre e figli) vogliono lasciare al più presto come ha confermato recentemente il presidente Zadotti. Una svolta che noi speriamo diventi positiva perché a fronte di un “patron” esausto trovare nuova linfa sarebbe fondamentale per il futuro di una Ternana che pure qualche tassello importante l’ha posto. La squadra giovane ad esempio, i pochi contratti pluriennali, un vivaio nel quale si scorgono talenti emergenti, un’autorizzazione praticamente pronta per realizzare il centro sportivo con annesse quote di residenziale e commerciale. Una società pulita che mostra i suoi libri contabili da quasi un anno a questa parte a chiunque ne abbia fatta richiesta. Forse anche con un pizzico di leggerezza visto che prima sarebbe forse meglio valutare la consistenza dell’interlocutore. Però con i libri aperti tutti possono verificare quanto sia semplice e chiaro il bilancio di una società che Zadotti (con i soldi di Longarini) è riuscito a risanare dopo anni di gestioni almeno fantasiose. Oggi se la Ternana può avere acquirenti certi è perché è stata gestita con oculatezza dentro e fuori il campo di gioco. E questo è un merito che va riconosciuto a Zadotti, Cozzella e poi a Toscano e Tesser e a tutti quelli che hanno vestito il rossoverde nelle ultime quattro stagioni. Chi arriva dovrà trovare il modo di fare meglio partendo proprio da quanto buono (e non) troverà negli armadi.