Visti dalla curva – Trasferta amara a Livorno. Ma niente drammi perché…
A Livorno si può perdere. Non è da trasferte come quella di Livorno che deve passare la salvezza della Ternana. Non necessariamente, anche se è chiaro che in un campionato così e con una squadra così (strana), si può e si deve (questo sì) sperare sempre di cavare il sangue da una rapa. E infatti l'approccio alla partita del Picchi è stato positivo e ha fatto sperare in un nuovo miracolo fuori casa: la squadra amaranto sembrava spaventata dalla crisi in cui si era imbattuta, ancor più spaventata delle fere. Reduce da due sconfitte e un pareggio, la formazione di Gelain nel primo quarto d'ora ha subìto il gol ed è rimasta al palo. Roba da acquolina in bocca. Poi però la Ternana è quasi scomparsa, ha perso campo e ha commesso errori che l'hanno fatta affondare.
La prestazione di per sé non sarebbe allarmante, perché a casa di una delle prime forze del campionato, qualcosa di decente – nonostante la solita emergenza tra squalifiche e infortuni – si è visto anche nel secondo tempo, prima della magia di Appelt Pires. A proposito: il Livorno, quest'anno, si è lasciato tutti gli eurogol per noi. Tuttavia, prestazione negativa ma non allarmante a parte, la paura di aver preso una piega pericolosa comincia a farsi strada nell'ambiente, perché la classifica è tremendamente corta e non ti lascia la possibilità di perdere due gare di fila senza presentarti il conto. Ed ecco che ti ritrovi a dover ricominciare da capo, come se le cose belle viste finora fossero state spazzate via dai numeri. I numeri dicono che oggi comincia un nuovo campionato in cui bisognerà fuggire dalle inseguitrici, che ormai ti hanno messo il fiato sul collo. Fare catastrofismi adesso, però, sarebbe sbagliato e deleterio. Sbagliato perché la Ternana può sperare di recuperare alcuni uomini chiave, deleterio perché incentivare la depressione in una squadra così giovane e fragile è l'ultimissima cosa da fare. La Ternana il cuore ce lo mette più o meno sempre, si potrebbe discutere su come è stata allestita ma non sul fatto che Tesser e i ragazzi, finora, hanno dimostrato di meritare sostegno e comprensione.
La salvezza della Ternana non deve passare da trasferte come quella di Livorno. Doveva passare dalle sfide in casa contro il Latina e la Virtus Entella, per esempio: non puoi raccogliere zero punti contro quelle squadre lì. Ormai il danno è fatto, la salvezza della Ternana passerà da una trasferta come quella di Trapani. Quella sì. Contro una squadra praticamente allo sbando e in cerca di punti salvezza come noi. Adesso servono testa e animo. Serve anche il sostegno della gente. Più dei mugugni, più degli spettri. Tesser lo ripete sempre: equilibrio. C'è maledettamente bisogno d'equilibro, non possiamo sentirci in lotta per i play off quando azzecchiamo quattro partite e retrocessi quando ne sbagliamo delle altre. D'altronde non siamo partiti per salvarci all'ultimo tuffo? C'eravamo abituati a un campionato più che tranquillo, è vero, ma poteva filare tutto liscio? L'infortunio di Palumbo alla fine della rifinitura di venerdì, in piena situazione d'allarme rosso, fotografa perfettamente il nostro destino. Ma non quello attuale. E' roba vecchia, sempre la solita: dobbiamo soffrire. E allora recuperiamo i giocatori chiave e lottiamo senza paura. Da tifosi della Ternana.