Crollo Ternana: una crisi fatta soprattutto di assenze
Il 21 febbraio scorso, la Ternana affrontava il Latina al Liberati pensando in grande. Era la partita successiva alla prestazione quasi perfetta di Bologna, giunta a coronare un periodo felice. A dire il vero la Ternana non pensava in grande, anche se la classifica avrebbe permesso di provare l’aggancio ai play off. Tesser, indossando i panni del pompiere, ha sempre chiesto equilibrio nei giudizi a prescindere dalle strisce positive. E piedi ben saldi in terra. Però la testa di tutti è volata un po’, l’idea di fare un campionato divertente, oltre che tranquillo, stuzzicava la fantasia. La gara coi laziali veniva presentata come prova di maturità per svoltare in meglio la stagione. "No, è una sfida salvezza”, andava predicando l’allenatore. Sembra incredibile, ma Ternana-Latina non solo non è stata la conferma della cosiddetta maturità, ma ha aperto ufficialmente la crisi che stiamo ancora vivendo. Dopo la partita del Dall’Ara, infatti, i rossoverdi hanno raccolto un punto in sei partite. Un bottino che sta diffondendo la paura di cui abbiamo parlato in questi giorni. Come potrebbe essere altrimenti? I numeri sono preoccupanti, ma proviamo a darci qualche spiegazione.
Se è vero che contro il Latina, la Ternana non ha avuto grandi problemi di formazione – e che quindi ha pagato, forse, soltanto il mal di casa – è vero anche che a cominciare dalla partita successiva sono iniziati a mancare gli uomini. Brignoli ed Eramo fuori, Gavazzi e altri cinque giocatori con il virus, Meccariello, Vitale e Falletti squalificati. Un disastro. “Siamo in emergenza”, aveva detto il comandante. Ma siccome la fortuna non è il nostro forte, proprio in quel turno critico, contro la Virtus Entella, si fa male anche Avenatti. E poi Livorno, con la fitta all’adduttore di Palumbo che si aggiunge alle defezioni già annunciate di Brignoli, Eramo e Avenatti. Non è tutto, perché Fazio e Popescu sono squalificati. Nel frattempo si rivede il bulgaro, che però manca da un mese (toh!). A Trapani ancora problemi: Brignoli ed Eramo assenti noti, Bastrini nuovo infortunato e Avenatti non ancora recuperato del tutto. Poi c'è la storia recentissima e quell’allenamento di rifinitura prima della partita col Carpi: Viola prende una botta alla caviglia (poi recupera), Fazio esce zoppicando e salta la sfida, Palumbo accusa il solito problema all’inguine.
L’emergenza vera (con qualche pausa fino al Latina) era cominciata proprio col girone di ritorno, tant’è che Tesser, alla vigilia della gara col Crotone, si era detto “per la prima volta” preoccupato della situazione. Era il 16 gennaio. Non è nostra intenzione spiegare il crollo della Ternana solo con questo bollettino. Sarebbe riduttivo. La Ternana, in misura minore, è stata in emergenza anche in altri periodi. Se gli infortuni e qualche squalifica non sono l’unica causa di tutti i mali – ipotizzarlo sarebbe anche offensivo per chi è sceso in campo –, si può comunque supporre che hanno contribuito a creare una situazione difficile. Lo ha confermato anche Tesser quando ha spiegato che in questo periodo, anche chi gioca non è al meglio. I ricambi non ci sono e chi non è infortunato, spesso, va in campo stringendo i denti. O perché stanco o perché acciaccato. Se a ciò aggiungiamo gli arbitraggi – mediocri sia considerando l’intero campionato, sia nell’ultimo mese preso in esame – possiamo trovare una causa ulteriore, secondaria, che certamente nel complesso non ha mai aiutato la squadra.
Conclusioni? La Ternana non è scarsa ma ha gli uomini contati. La scoperta dell’acqua calda, forse, ma vale la pena ribadirlo in un periodo catastrofico, che guarda caso è coinciso con una valanga di assenze. Siccome la Ternana non è una squadra scarsa – e siccome sappiamo e abbiamo detto più volte che recuperare uomini è fondamentale – apprestiamoci a vivere un finale di stagione con la speranza di essere quasi al completo. Contro il Cittadella gli indisponibili saranno sei (di cui due impegnati in Nazionale), ma la probabile formazione non sembra lontana da quella tipo e le analisi si fanno a bocce ferme. Nel caso del Cittadella niente analisi, si deve ancora giocare. Ci attende uno scontro diretto, una battaglia vera tutta da vivere (purtroppo). Uscire da questo momentaccio è possibile, meglio prima che poi. Facciamo presto.