Ternana-Bari, le cinque lezioni dal match di ieri

Ternana-Bari, le cinque lezioni dal match di ieri

La Ternana non vinceva più dall'8 febbraio, quasi due mesi fa. L'ultima volta contro il Brescia, sempre davanti al proprio pubblico: quasi sessanta giorni dopo, un Ceravolo da Serie A trascina i rossoverdi al successo, e fuori dalla zona playout, con un piccolo capolavoro. Ecco le cinque cose che abbiamo imparato da Ternana-Bari:

1 – Questa è la miglior stagione in B di Fabio Ceravolo.

Conseguentemente, è la sua miglior stagione a Terni. Ceravolo è tornato ai fasti dei giorni migliori di Reggio Calabria, con una confidenza con il gol non indifferente, per una seconda punta con le sue caratteristiche. Giocatore dal tasso tecnico elevatissimo, atleticamente dotato, con il vizio di attaccare la profondità: dopo due anni (uno e mezzo, in realtà) giocati su buoni livelli, in questa stagione ha deciso di voler tornare a fare il Ceravolo. Annata in evoluzione per Fabio: le prime grandi prestazioni, le prime reti, poi il gol diventa una costante e, finalmente, inizia a pesare. A portare punti importanti, come successo ieri sera. Con la doppietta ai danni del Bari, Fabio è arrivato a quota 10 per la Lega: assurdo come ancora non sia stata rettificata la decisione di non assegnargli il gol contro il Brescia, anche quello valso tre punti. Fatto sta che, anche nel periodo di crisi della Ternana, coincidente con la "secca" realizzativa di Avenatti, è stato Fabio a tirare la carretta e fare da reparto da solo. Il referto, dicevamo, conta 10 realizzazioni: per ritrovare la doppia cifra in Serie B sotto la voce Ceravolo, bisogna sfogliare l'almanacco fino alla stagione 2011-2012 in maglia Reggina. Ben fatto, davvero.

2 – Gli episodi nel calcio contano tantissimo.

Quante volte, in questa stagione, gli appassionati rossoverdi si sono trovati a riflettere su questo assunto? Le occasioni sono state numerose, perchè tutto quello che poteva girare storto alla Ternana in questo campionato si è, regolarmente, verificato. Fino a ieri sera, quando lo stesso palo destro della porta sotto la Curva Est ha prima rispedito al mittente la bella conclusione di prima di Contini e, 45' dopo, ha baciato la meravigliosa prodezza balistica di Ceravolo che ha congelato il match. Perchè se il Bari fosse passato in vantaggio alla mezzora del primo tempo, sarebbe stato un film già visto troppe volte: sì, la Ternana avrebbe potuto anche reagire, ma sicuramente sarebbe stata una partita diversa e probabilmente troppo complicata, al culmine di un periodo nero come quello appena superato. E poi, inutile nasconderlo, le Fere sono in credito con la dea bendata del calcio. 

3 – Sarà anche giovanissimo, ma Palumbo in questa B ci sa stare eccome.

Impressionante la prova del giovane classe '96 della Ternana che, al suo terzo match da titolare nella seconda serie nazionale, mette tutta la sua personalità a servizio del bagaglio tecnico, eccellente, in suo possesso: corre, pressa, imposta, penetra e copre; gioca a ritmi elevatissimi, sempre con grande lucidità e sempre a testa alta. Prestazione di spessore, soprattutto nel primo tempo: sarà anche alle prime armi, ma la Serie B sembra già una dimensione alla quale il giovane talento ex Mariano Keller si è abituato alla grande. L'abito da sera, in uno dei più grandi palcoscenici calcistici a livello nazionale, non gli pesa: anzi…

4 – Avenatti, è decisamente un periodo no.

Abbiamo deciso di dargli un 6 di stima, per spronarlo a far meglio, ma è lo stesso Felipe il primo a sapere che quanto fatto vedere ieri sera contro il Bari non basta. Il mancato feeling col gol, che lo lascia all'asciutto da 6 partite (ovvero dalla trasferta di Avellino), sembra l'ultimo dei problemi di un Avenatti, ultimamente, sempre annebbiato: costantemente spalle alla porta, incapace di trovare lo spunto giusto; un attaccante che quasi mai arriva alla conclusione e lavora più da trequartista che da prima punta, operando su dei palloni difficilmente sfruttabili. Inoltre, non riesce mai ad approfittare del suo 1.98 di statura, neanche le (relativamente) poche volte in cui riesce a staccare prima e meglio degli avversari, colpendo di testa a botta sicura. Felipe deve (ri)trovare il giusto mix di carica agonistica e autostima: la Ternana, per raggiungere la salvezza, ha bisogno di lui e delle sue reti. 

5 – Serie B, sei infinita e pericolosa.

Si infuoca la battaglia per la salvezza: la vittoria sul Bari fa il grosso del lavoro, ovvero trascina la Ternana fuori dalle sabbie mobili dei playout, ma la classifica, come sottolineato da Tesser nel postpartita, rimane incredibilmente pericolosa. Perchè, nel giro di tre punti, c'è tutta la colonna di destra della graduatoria: tra scontri diretti, resurrezioni e crolli più o meno improbabili, la lotta per la salvezza sarà tra le più accese e appassionanti degli ultimi anni. Guardia sempre altissima, dunque, a partire da La Spezia: perchè la B, il campionato più lungo d'Europa con le sue 42 giornate, è infinita e imprevedibile. Le due umbre sono l'esempio perfetto delle folli dinamiche della seconda serie: dieci giornate fa, il Perugia doveva guardarsi le spalle dai playout, mentre la Ternana sognava l'aggancio al treno della postseason che conta. Poi, passano due mesi e tutto si capovolge: e allora, a 8 turni dalla fine, può ancora succedere veramente di tutto…