Avenatti: “Tra la sveglia per Henry, l’offerta del Cagliari, quel blitz della Ternana. Amo Terni! Il mio futuro…”

Tiri liberi e schiacciate, la famiglia paterna appassionata di basket: padre, zio e nonno erano discreti giocatori. Lui? Neanche per idea. Innamorato di quel pallone che rotola su un prato verde: “Da quando sono piccolo ho sempre voluto giocare a calcio – spiega Felipe Avenatti ai microfoni di gianlucadimarzio.com – anche se mio nonno mi portava a vedere il basket. Mi piaceva perché mi piacciono tutti gli sport, ma ho capito che non era la scelta giusta. Mi sono anche allenato un anno per fare compagnia ad un mio amico, però solo per divertimento”, racconta nel giorno dopo il suo compleanno.

Nella sua Montevideo Avenatti non faceva altro che pensare al calcio. Le giornate scorrevano tra gli allenamenti nelle giovanili del River e le partite davanti alla tv. Del Piero, Totti, Ronaldo, Bergkamp, non se ne perdeva uno. Sveglia puntata presto, ore e ore ad osservare le loro giocate: “Quando stavo in Uruguay seguivo soprattutto la Champions League. Ma anche Liga, Serie A e Premier. Mi alzavo presto la mattina per vedere l’Arsenal di Thierry Henry, il mio idolo da sempre”. Sognando, un giorno, di poter venire a giocare oltreoceano.

Quel giorno è arrivato. Caldo, tanto caldo. Era l’estate del 2013 quando: “Tornato dal Mondiale Under 20 mi arriva la chiamata del mio procuratore Daniel Delgado, che mi dice che dopo due giorni sarei dovuto partire per l’Italia. Io ero in ritiro con il River, ma in realtà non sapevo se dovevo giocare o no”. E poi arrivò la Ternana. La squadra che più di ogni altra aveva creduto nell’attaccante uruguaiano. C’era anche un’altra società di A sul ragazzo, ma non sembrava essere troppo convinta: “Anche il Cagliari mi voleva, ma non è andato oltre un semplice interessamento”.

Storie archiviate ormai, nella testa di Felipe ora c’è solo la Ternana: “A Terni sto bene, la città mi è piaciuta fin da subito. E’ tranquilla, ma allo stesso tempo fanno tutti un gran tifo per la squadra. Il calcio è molto sentito in Italia”. Arrivato per quattro milioni, Avenatti è stato l’acquisto più costoso della storia della società. Fiducia ripagata appieno, sta diventando sempre più un punto fermo dell’undici di Attilio Tesser. Lì davanti, al centro dell’attacco, ha già fatto dieci gol: “Non sento una responsabilità particolare o pressione. Cerco di impegnarmi al 100% e fare il tutto il possibile, per me e per i miei compagni”.

E pensare che l’anno scorso non era andato oltre le due reti stagionali. Colpa dell’ambientamento, clima e mentalità differenti. Tutta un’altra storia rispetto a quest’anno: “La continuità e la crescita hanno fatto la differenza. Venivo da un calcio diverso, da altri metodi d’allenamento. Quando ero arrivato l’anno scorso, non avevo fatto il ritiro con la Ternana. Quest’anno, invece, mi è servito per perdere forma fisica e trovare continuità e fiducia”.

Ieri Felipe ha compiuto ventidue anni. Futuro roseo e testa sulle spalle. Un compleanno senza eccessi, in compagnia della famiglia e dell’amico di sempre Faletti, compagno di squadra nella Ternana: “Ho festeggiato in modo tranquillo il compleanno. Starò a casa con i miei parenti, la mia ragazza, con Cesar Faletti e la moglie. Con lui stiamo sempre insieme, è la persona con cui passo più tempo della mia vita”.

Idee chiare per Avenatti, che con i suoi gol vuole raggiungere la salvezza: “Vorrei segnare il più possibile per aiutare la squadra. Futuro? Preferisco pensare al presente. Cerco sempre di migliorare. Intanto penso a finire questo campionato”. Una Serie B che lo vede protagonista. Lui continua a giocare e si diverte. Come qualche anno fa, quando stava ore e ore a guardare i suoi idoli in tv.