Il gioco della coperta: arriva il terzo 0-0
Ora alla Ternana diventa difficile segnare. Ma a questa Ternana risulta anche difficile segnare. Ormai è questa la foto di questa parte della stagione rossoverde. D’altronde lo stesso allenatore lo aveva sottolineato: preferisco lo 0-0 che il 4-4. E così è stato, anche stavolta. Nella peggiore delle ipotesi, non prenderle. E va detta la verità: a questa Ternana si fa fatica a dare fastidio. Grande attenzione dei difensori (su tutti Mantovani), grande attenzione dei centrocampista (e lo stesso tipo di applicazione la squadra ce l’ha anche quando esce dal campo Di Tacchio, che è quello con le caratteristiche più di copertura). E’ uno dei percorsi scelti per arrivare al risultato. Dare solidità alla squadra, anche a costo di essere meno spettacolari, come magari succedeva la scorsa stagione, anzi le scorse stagioni.
Finora, anzi fino a poco tempo fa, la Ternana riusciva a segnare grazie alle iniziative di qualche giocatore (spesso Palumbo, alle volte Favilli o Partipilo o Pettinari o Donnarumma, decidete voi chi!) a qualche calcio piazzato. Alla capacità di ribaltare l’azione in maniera molto efficace.
Ora lo “schema” è sempre lo stesso, ma non sempre riesce. Perché gli stati di forma dei giocatori non sono sempre li stessi. O magari perché basta un pomeriggio storto di qualcuno. Va detto che nel corso della partita si è provato a cambiare. Sia interpreti che sistema di gioco. I tre attaccanti sono cambiati nei 90 minuti, si è passati (anzi tornati) al 4231 e qualcosina in più si è visto. Ma non abbastanza, per poter seriamente impensierire un Brescia solido che ha avuto lo stesso pensiero della Ternana: prima difendersi e poi attaccare.
Rimane un altro clean sheet, il terzo consecutivo. Un piccolo record per questa squadra, che ogni partita è vero che segnava ma era vero anche che concedeva molto. E’ il solito gioco della coperta, come abbiamo detto tante volte. Terzo 0-0 consecutivo, con una squadra che è sicura di sé ma ha scoperto di essere meno forte di quello che pensava in attacco. Ci saranno ora un paio di settimane per mettere benzina nelle gambe e qualche iniziativa in più. Perché i processi di crescita passano anche attraverso questo. Ultima sconfitta contro il Genoa in casa: ma è una sola sconfitta in 9 partite. Arrivata contro una grande e in una gara decisa da episodi.
Questa squadra che ora ha imparato a difendersi, abbiamo la sensazione che per tornare a segnare non farà molta fatica. E quindi ben vengano gli 0-0. Basta avere consapevolezza.