Ternana-Avellino, Lucarelli: “Orgoglioso di aver costruito una mentalità d’acciaio”

L’allenatore rossoverde dopo la promozione in B: “Sul gol di Defendi contro il Bari ho capito che avremmo vinto il campionato”

Ternana in B dopo la bellissima vittoria contro l'Avellino. Cristiano Lucarelli ha commentato in conferenza stampa la vittoria di oggi e la promozione in B della Fere. 

"Il primo pensiero è stato quello di imprecare perchè la squadra non ha avuto la possibilità di festeggiare davanti ai tifosi. E' il rammarico di quella che sarebbe potuta essere la giornata di oggi a Terni. Ti passa davanti la stagione in un attimo, dal giorno della presentazione ad oggi. L'altro pensiero è stato per Fabrizio Paghera e per la sua mamma perchè era confuso se proseguire la sua avventura perchè voleva restare vicino alla mamma. Oggi il destino ha voluto che lui segnasse anche il gol. Mando un bacio e abbraccio alla signora Paghera alla quale mando un bacio e abbraccio. I complimenti vanno ai ragazzi che hanno reso questa promozione molto più semplice di quello che sembrava. I ringraziamenti vanno anche ai giornalisti, perchè siete stati pazienti, avete capito il modo di gestire la testa dei giocatori, mi avete aiutato a restare con la testa nel carrarmato, cercando di lanciare messaggi positivi. I campionati si vincono anche con una grande comunicazione all'esterno, fatta di rispetto per gli avversari, umiltà in ogni approccio ad ogni gara. Mi avete aiutato a mantenere l'umiltà".

Quando hai pensato che era fatta: "Considero due partite, contro la Casertana nel girone di andata, San Cuppone e San Carlini. Ci hanno ricordato come dev'essere la Ternana. E' stata la giusta sveglia per finire con sei vittorie consecutive. Poi il doppio confronto con il Bari, squadra vista da tutti come favorita, ma sul gol di Defendi ho avuto la certezza che questo campionato era vinto. Il lavoro più grosso era mantenere la squadra sul pezzo. Ho festeggiato dentro di me, l'abbiamo certificato. Questa squadra ha scelto il modo migliore per vincere il campionato. Sono orgoglioso di aver portato la giusta mentalità, anche oggi non ci siamo accontentati. Siamo andati in vantaggio dopo un minuto e abbiamo continuato a spingere. Questa squadra è fantastica, ha una rabbia agonistica difficile da vedere. La cosa più bella è aver costruito una mentalità d'acciaio che ci ha portato ad approcciare alle partite come se fosse una questione di vita o di morte. Non ci siamo mai lamentati, mai cercato alibi e scuse come fanno altri".

Aveva detto che avremmo festeggiato alla 25^ vittoria: "Sapevamo che ci servivano 25-26 vittorie e ci siamo riusciti. E' stato il frutto di tanto lavoro. Sarà difficile ritrovare un gruppo di giocatori dove si è creata empatia, solidarietà. Ho pensato all'intervista di Braglia, ha detto esattamente quello che è la Ternana. Nessuno ha mai fatto polemica, nessuno screzio per una sostituzione, oppure è entrato controvoglia. Non è normale quello che è successo quest'anno. Merito di Leone che ha creduto per primo nei ragazzi, io mi sono preso i 15 giorni famosi per valutare le potenzialità di questa squadra e insieme allo staff abbiamo cercato di tirare fuori il meglio".

Sul gol dell'Avellino hai preso a calci una bottiglietta d'acqua: "Da sempre fastidio prendere gol, ma ci poteva stare dato che i ritmi si erano abbassati".

Che Ternana vuoi l'anno prossimo: "Ci sono 4 partite da giocare dove la Ternana può scrivere il suo nome su tutti i record, più le partite di super coppa. In questo periodo faremo le dovute riflessioni su quelli che sono programmi e ambizioni. Non secondaria anche il fatto che, se siamo tutti, compresi città e tifosi, l'anno prossimo avremo difficoltà in più, ci siamo abituati bene e vorrei capire se siamo anche disposti a perdere 3-4 partite consecutive. Ci sono da fare un pò di valutazioni in questo senso. Abbiamo fatto qualcosa di incredibile quest'anno, ma non sarà facile proporre questo tipo di calcio, vincere le partite 4 o 5 a 0. Bisogna capire se ce la predisposizione. La mia priorità è la Ternana, se siamo in sintonia su obiettivi e come conseguirli, non ho motivi al momento di prendere una strada differente".

Ti ha disorientato l'intervista di ieri di Bandecchi: "Ero concentrato sulla partita, quando me l'hanno detto ho sorriso perchè erano un pò fuori tempo e gli ho mandato un messaggio anche su questo. Lui ha necessità di risposte importanti. Vuole raggiungere obiettivi attraverso lavoro e programmazione che richiedono tempo, basta pensare a come siamo venuti fuori da questa categoria. So che lui può fare grandi cose per la Ternana, ma ha dei progetti come lo stadio e la clinica, spinge per farlo a Terni, magari rischiamo che lo farà da un'altra parte ma la Ternana e Terni non se lo possono permettere".

Questo potrebbe essere solo un nuovo inizio: "Ho sempre pensato che un giorno sarei arrivato a Terni, mi sono sempre piaciuti questi colori e c'era questa scritta Ternana, dove è un pò più grande nel logo e si ristringe. Me lo ricordo quando facevo l'album delle figurine. Non so perchè, ma sapevo che prima o poi sarei passato da qui. Mi fa piacere aver lasciato un segnale di vita non indifferente".

Quando c'è stato il calo fisico durante la stagione: "Abbiamo avuto una flessione a dicembre ed era preventivata, ma abbiamo sempre continuato a fare punti. Poi non sono mai stato preoccupato, nemmeno quando abbiamo perso contro il Catanzaro e pareggiato contro il Francavilla".

La storia tra Lucarelli e la Ternana va avanti: "Intanto deve esserci Bandecchi. E' importante la sua figura. La Ternana dipende totalmente da Bandecchi. Se arriva una nuova società il primo che si cambia è l'allenatore. Ora non voglio distrarmi, voglio vincerle tutte e fare 93 punti, un record che probabilmente non potrà battere nessuno. Voglio mettere nella bacheca della Ternana anche la super coppa. Tra 20 anni vorrei vedere ancora i record in C della Ternana di quest'anno. Restiamo dentro al carrarmato ma con il tettino un po' aperto per far entrare un po' di aria. Non possiamo chiudere male il campionato".

Si è preso una rivincita verso la C: "No, mi sento gratificato del mio percorso di gavetta e crescita. Ho voluto fare la gavetta. Giocando davanti a 100 spettatori, o anche senza spettatori, mi sono preso la responsabilità di sbagliare e crescere. Ho lasciato il campo giocato e ho iniziato ad allenare subito. Ho voluto sperimentare le mie idee in piazze con pochissime aspettative, per far giocare i giovani. Ho affinato quello che pensavo fosse giusto a livello concettuale, di gestione del gruppo e di tante cose. Poi è stato il momento di confrontarmi in piazze importanti come Messina, Catania, Livorno e Terni. E' una crescita che oggi mi fa sentire pronto a tutte le sfide. Dopo aver tanto sperimentato, ho trovato le mie certezze tattiche che non sono solo relative ai moduli, ma nei concetti e trasferire una certa mentalità alla squadra che deve fare la sua partita sia in casa che in trasferta. Non sono invidioso di chi è partito con me e allena in Serie A. Ho ammirazione ma non provo invidia. Volevo cercare di arrivare al massimo vincendo tutti i campionati sul campo. Questa è un'altra tappa importante della mia carriera. Sono felice della scelta che ho preso".