La notte del Liberati, un ritorno al passato tra amore e normalità

La notte del Liberati, un ritorno al passato tra amore e normalità

Basta poco. Basta veramente poco per accendere i tifosi rossoverdi. E allora ecco che una presentazione di fine estate, nella tana delle fere, si trasforma in un bagno di folla. Nonostante il 3-0 rimediato a Trapani. Non c'è sconfitta che tenga: ieri sera bisognava dare il benvenuto alla Ternana 2015/2016.

La notte del Liberati è stata un salto indietro nel passato. Perché proprio in passato, dopo una campagna acquisti degna di essere definita tale, la tifoseria veniva invitata a conoscere e festeggiare la squadra. Proprio in passato il buio s'accendeva col calore della gente e delle torce, che illuminavano i colori più belli. Rivedere una Ternana riconsegnata alla gente è stato un salto indietro nel passato. Una Ternana applaudita, celebrata, amata incondizionatamente. Come una volta: ieri sera c'erano un po' tutti. Il papà con il bambino sulle spalle. O la bambina in piedi, munita di cartoncino, rigorosamente scritto e colorato a mano di rossoverde: "Forza Ternana". C'erano anziani, c'erano centinaia di ragazzi. C'erano giovani mamme e signore avanti con gli anni. Ieri sera, in una parola, c'erano i ternani. Hanno riempito i parcheggi, le vie e i settori. Forse più di tremila ternani. Sicuramente tanti e festanti.

Basta veramente poco per accendere i tifosi rossoverdi: una campagna acquisti, un amministratore unico che ci mette la faccia e dà spiegazioni e una presentazione aperta a tutti. Se poi metti anche gli Altoforno sul palco, questa Ternana sa proprio di Ternana. Stavolta hanno funzionato anche le divise da gioco, dal colletto ai calzoncini, apprezzate e applaudite. Un salto indietro nel passato anche questo. In sostanza, più semplicemente, un ritorno alla normalità. Basta la normalità per accendere i tifosi rossoverdi. Vedere normalità dopo dodici anni fa strano, piace. Forse arriverà anche un direttore generale, Marco Callea, annunciato da Simone Longarini. Andrebbe a ricoprire un ruolo scoperto da tempo. Altra notizia è che domani Simone sarà al Liberati a tifare: fa strano anche questo. Simone c'è, indossa una cravatta rossoverde, promette impegno.

Ci piacerebbe che questo accenno di normalità diventasse normalità. Ci piacerebbe ottenere rispetto. Tutto quel rispetto di cui siamo stati costretti a fare a meno per dodici anni. Sarebbe un passo fondamentale verso la ricostruzione. Terni ha risposto presente, ha voglia di rialzare la testa. Speriamo sia la volta buona. Adesso o mai più.