Problematiche rossoverdi: sterilità offensiva e fragilità difensiva

Problematiche rossoverdi: sterilità offensiva e fragilità difensiva

La Ternana da Crotone ha lanciato segnali contrastanti che non danno alcuna certezza sullo stato delle cose in casa rossoverde.

Per 50 minuti è stata una Ternana apprezzabile sotto l'aspetto tecnico, caratteriale, fisico con una condotta di gara autorevole che ha impressionato anche gli addetti ai lavori non di parte rossoverde.

Un'altra Ternana sicuramente, nettamente diversa da quella che aveva perso in casa contro l'Entella in modo deprecabile sette giorni prima.

E di fronte non aveva la squadra ligure, ma il Crotone che proprio tra le mura amiche aveva costruito gran parte del suo bottino punti.

Con il limite, però, di non esser riuscita a concretizzare alcuna delle occasioni da gol create. E' stato questo il grande limite del primo tempo.

Nella ripresa, poi, il brillante comportamento sul piano difensivo si è ben presto sfaldato con l'espulsione di Masi e con quella successiva di Meccariello. In entrambi i casi, a cui devono aggiungersi almeno altre due circostanze, sono risultate letali le imbucate centrali dei giocatori del Crotone.

Errori grossolani che testimoniano anche una mancanza di efficacia nella protezione del reparto anche se analizzando lo sviluppo delle azioni si intuisce come, sia in occasione del calcio di rigore che in in occasione dei primi due gol, sia Masi che Meccariello e, in ultimo, anche Gonzalez, tralasciando la “ perla “ di Signorelli, non siano immuni da responsabilità personali.

Insomma, su questo versante il reparto non ha dato quella garanzia di solidità sia sul piano individuale che di organizzazione di reparto.

Forse occorre ritrovare fiducia nei propri mezzi, tornare a credere in quelle che sono le proprie potenzialità. Si ha l'impressione, ma è più di un'impressione, che a volte giocatori giovani ma già al terzo o quarto anno di B commettano degli errori di valutazione o di lettura delle situazioni di gioco non proprio ottimali che finiscono, poi, per condannarli.

Ecco perchè pensiamo che valutare con più freddezza senza farsi prendere dalla foga in alcune situazioni sia la cosa migliore da fare.

Ad esempio, capire che rischiare l'anticipo a metà campo non serve assolutamente a niente; dispiace, ad esempio, constatare che a Masi la lezione di Mokulu contro l'Avellino non sia servita a niente visto che a Crotone ci è ricascato anche se l'ammonizione da parte di Rapuano è apparsa eccessiva. Sono piccolezze che, però, possono diventare determinanti per l'esito di una partita. E la prima ammonizione di Masi lo è stata.

Il match di Crotone, poi, apre lo spazio ad alcune considerazioni di fondo sulla formazione rossoverde e sul suo allestimento, considerazioni fatte senza volerci sostituire al tecnico rossoverde anche se, lo ribadiamo, in terra calabrese non abbiamo condiviso alcune scelte soprattutto quelle a partita in corso.

Ci sembra che la Ternana per esprimersi al meglio debba recuperare Coppola, ma non solo lui. Deve cercare di recuperare sul piano fisico e mentale due giocatori come Grossi e Signorelli; il primo a Crotone, oltre ad aver avuto la presunzione di risolvere il match da solo, ci è parso in forte ritardo di condizione, mentre il secondo appare il lontano parente di quel giocatore in grado di prendere la squadra per mano e guidarla con le sue giocate. Certo, è anche vero che lo si dovrebbe mettere in condizioni di esprimere il suo talento e le sue qualità di facitore di gioco. E, poi, a nostro avviso la ripresa della Ternana passa per la ricostruzione di Avenatti. Difficile, faticosa quanto si voglia ma necessaria. Indispensabile. Soprattutto in casa il giovane attaccante uruguagio deve giocare, perchè il peso offensivo non può sussistere solo sulle spalle di Ceravolo. Avenatti, però, soprattutto in questo momento, va aiutato. E non certo criticandolo o fischiandolo alla prima palla sbagliata, al primo passaggio sbagliato. Va supportato, incoraggiato perchè è lui che può risolvere la sterilità offensiva della squadra.

Ed, infine, il capitolo relativo a Coppola, il giocatore che funge da allenatore in campo, che in virtù della sua esperienza riesce a leggere la partita come pochi altri fanno.

Il mediano romano sta cercando di superare il problema fisico e ci sembra opportuno consigliare di non affrettare i tempi di guarigione. E' saggio recuperarlo in pieno senza il rischio di ricadute perchè in questa Ternana Coppola è un elemento del quale non si può fare a meno.

Per la combattività, per l'autorevolezza, per il carattere e per gli equilibri di squadra che riesce a garantire.

Abbiamo lasciato per ultimo il capitolo relativo a Roberto Breda. Al tecnico.

Un compito importante, difficile, delicato, il suo.

E' il primo che non deve perdere la lucidità in una situazione delicata come quella attuale e, soprattutto, la serenità di valutazione di quelle che sono le caratteristiche dei giocatori a disposizione per adattarle al modello tattico più efficace.

Di prove ne sta facendo a josa durante la settimana, ma ancora ci sembra che non abbia trovato quella giusta che possa garantirgli compattezza, pericolosità ed equilibrio con continuità.

Guai, però, a rassegnarsi!

E' lui, insieme ai suoi collaboratori, forse andando anche contro quello che è il suo carattere, che deve rincuorare, spronare e motivare la squadra affinchè possa togliersi da questa pericolosa posizione di classifica.