Ternana, squadra in crescita alla vigilia di un ciclo terribile

Ternana, squadra in crescita alla vigilia di un ciclo terribile

La vittoria sulla Salernitana è stata salutata con soddisfazione dall'ambiente rossoverde ma questa volta è Roberto Breda a fare da pompiere, o meglio ad analizzare il match freddamente, non facendosi condizionare dalla quaterna, senza subire gol, rifilata alla Salernitana.

E i dati statistici danno ragione al tecnico a cui non è piaciuta le gestione del match nella seconda frazione di gioco quando sul 3-0, e con un uomo in più per l'espulsione di Gabionetta, la Ternana ha permesso agli ospiti di gestire il gioco anche se in modo sterile. Basta poco per riaprirle quelle partite, anche se quello della Salernitana era un controllo velleitario, senza pericolosità offensiva. Il segnale, però, della leggerezza con cui si stava affrontando l'avversario ha spinto prima Mazzoni, e poi Gonzalez a richiamare piuttosto vivacemente i compagni di squadra ad una maggiore concentrazione. A volte subire un gol, anche quando si è sul 3-0, può riaprire una partita che sembra già chiusa. E a supporto dell'analisi di Roberto Breda ci sono due dati statistici che ne avvalorano la giustezza ovvero il possesso palla, 52% per i campani, e la protezione dell'area, 55 %, effettuata dai rossoverdi.

E su questa base abbiamo giudicato più che giusto il richiamo all'ordine da parte dei due due giocatori che, non a caso, sono tra i più esperti del gruppo.

Per il resto la squadra rossoverde sabato scorso ha sfruttato quelle debolezze che la formazione di Menichini ha evidenziato ovvero la lentezza, lo scarso dinamismo del pacchetto arretrato, sconquassato dalle accelerazioni di Ceravolo, Falletti e Furlan.

Lo aveva detto alla vigilia il tecnico che la ricerca della profondità avrebbe potuto mettere in difficoltà gli ospiti e, nonostante la cerniera di centrocampo, i tre citati, con la collaborazione di Janse, hanno fatto il bello ed il cattivo tempo in ogni azione offensiva che li coinvolgeva.

E' piaciuta, poi, nel primo tempo, come la squadra ha giocato, proponendo anche qualche bella azione fatta di triangolazioni e scambi interessanti.

Nella considerazioni sulla prestazione, poi, non si possono non mettere in evidenza altri due aspetti ovvero il livello di rendimento e di efficacia raggiunto dalla difesa e la condizione fisica della squadra.

Sul primo aspetto ci sono i numeri che lo testimoniano avvalorati anche da un rendimento dei due centrali, Gonzalez e Meccariello, davvero elevato. Soprattutto il secondo ha acquisito una sicurezza tale da annientare il suo avversario e ha trovato finalmente anche il suo primo gol in rossoverde che gli darà sicuramente ancor più sicurezza. E si consideri che la coppia di attaccanti, Coda e Donnarumma, non è l'ultima come valore in questo campionato. Eppure sono stati cancellati dal terreno di gioco in quanto a pericolosità.

Sulla condizione fisica, poi, ci sembra che la squadra abbia raggiunto quell'intensità richiesta dal tecnico e dal professor Matarangolo; il lavoro settimanale è intenso, procede senza soste particolari e le continue sollecitazioni del preparatore atletico evidentemente stanno dando i frutti sperati.

L'ultimo aspetto su cui vogliamo soffermare la nostra attenzione è relativo alla rinuncia di Avenatti, rimasto in panchina per tutta la partita, a favore di Ceravolo, tornato su livelli eccellenti dopo l'infortunio.

La scelta del tecnico è condivisibile, ma si temeva una ripercussione sul morale dell'attaccante. Non siamo psicologi e, quindi, ci risulta difficile dare una spiegazione degli effetti che potrà produrre quella scelta, ma per il momento possiamo affermare che la sua reazione al gol di Ceravolo è rassicurante: andare, è tra i primi che lo ha fatto, ad abbracciare il compagno di squadra con il sorriso stampato in volto ci porta a propendere per un Avenatti sereno, che abbia accettato la decisione di Breda, che pure lo stima e lo sollecita, senza farsene un grosso problema.

Paradossalmente la sua esclusione potrebbe aiutarlo a scrollarsi di dosso la responsabilità per le aspettative che si ripongono su di lui e potrebbe aiutarlo, stando al di fuori del terreno di gioco, a recuperare sul piano psicologico quelle motivazioni necessarie per tornare ad essere il vero Avenatti. L'importante, insomma, è che non se ne faccia un cruccio, un problema.

Per il resto piedi a terra ed umiltà perchè da sabato inizia un ciclo terribile che vedrà la Ternana impegnata, nell'ordine, nelle prossime cinque partite, a Novara, in casa con lo Spezia, squadra rivitalizzata e ricostruita sotto la gestione di Di Carlo, a Bari, a Perugia e, poi, di nuovo al Liberati contro il Latina. Un ciclo di partite terribili che ci testimonierà la vera consistenza della squadra allenata da Breda.