Vitale, Masi e la dea Nemesi

Nemesi, figlia di Oceano e Notte, è la dea che nella mitologia greca dispensa dolore e felicità, premiando i comportamenti giusti e punendo quelli errati. Il messaggio era (e resta) chiarissimo: chi sbaglia deve pagare, sempre e comunque. E allora se via Aleardi decide (per motivi insondabili) di collocare fuori dalla lista Over un difensore come Masi (tra i migliori del torneo cadetto e in piena efficienza fisica) per inserire in rosa un elemento di pari livello come Santacroce (ma fermo dalla fine di aprile e inevitabilmente in netto ritardo di condizione) si infila da sola in un vicolo cieco. Ed è giusto che ne paghi le conseguenze quando perde Vitale (serio infortunio al ginocchio destro, oggi diagnosi e prognosi) e contemporaneamente deve rinunciare a Lo Porto e Monteleone (tanto che a Novara potrebbe essere convocato per la panchina il baby Sernicola). E intanto Meccariello (tre ammonizioni) e Gonzalez Hernandez (quattro ammonizioni, con annessa diffida) sono a rischio squalifica. Quanto servirebbe alla causa in questo momento un professionista esemplare (a livello comportamentale) e impeccabile (sul piano tecnico) come Masi? Quanto potrebbe pesare (nell’immediato e nel medio periodo) il suo incomprensibile accantonamento? Chi e perché ha adottato una scelta del genere? Chi e quando ne motiverà le ragioni (al momento imperscrutabili) di ordine tecnico e patrimoniale, al di là delle ovvie implicazioni sul piano umano?