Umiltà e spirito di sacrificio, i segreti del rilancio rossoverde

Umiltà e spirito di sacrificio, i segreti del rilancio rossoverde

Con la vittoria di Novara la Ternana ha migliorato, e di molto, la sua classifica mettendosi alle spalle posizioni non consone al valore della squadra. Che non sarà da primi posti, ma che non è nemmeno da posizioni che potrebbero metterne in dubbio la categoria per il prossimo campionato. La partita di Novara, però, non è un fatto isolato in quanto se si considerano gli ultimi 5 turni di campionato la squadra rossoverde con 3 vittorie e due sconfitte è una delle formazioni che ha conquistato più punti.

Meglio della Ternana solo il Cagliari, cinque vittorie su cinque, lo Spezia, 4 vittorie ed 1 pari, il Cesena, 3 vittorie e 2 pareggi, e l’Entella che ha raccolto gli stessi punti dei rossoverdi con tre vittorie e due sconfitte.

Non sono, però, solo i numeri a testimoniare la crescita della formazione di Breda che, aldilà di qualche critica per qualche sostituzione non condivisa, è innegabile che sia riuscito a dare alla squadra una sua anima, una sua identità ed abbia costruito un complesso che non rinuncia mai a lottare e, a volte, anche con il coltello tra i denti. La partita di Coppola, ma non solo quella del capitano, ne è un esempio.

Analizzando il comportamento squisitamente tecnico degli ultimi turni emerge la maggiore sicurezza con cui la squadra affronta in chiave difensiva gli avversari ed anche quegli errori di mancata concentrazione commessi in alcune fasi degli incontri dell’andata è stata eliminata. Tanto per fare un esempio quell’erroraccio del primo gol subìto a Cesena, oggi è impensabile che lo possa commettere un reparto in cui l’attenzione sembra essere massima.

Miglioramenti, quindi, importanti anche se da qui per altre sei o sette giornate Breda dovrà fare a meno di Vitale, un giocatore migliorato in fase difensiva e che quando sale in avanti riesce a fornire una preziosa collaborazione sia agli attaccanti che ai centrocampisti. Insomma, sulla fascia sinistra costituiva un’alternativa di gioco importante.

Il tecnico rossoverde sembra preferire una soluzione che non vada a scompaginare il resto del reparto inserendo Valjent che è un novizio della posizione, ma che con la sua applicazione potrebbe rappresentare l’unica soluzione a disposizione. Almeno per Breda. Certo, il suo apporto sarà più efficace in trasferta e con qualche difficoltà in più in casa quando la squadra sarà chiamata a costruire gioco. Non ci sono alternative e, quindi, è inutile battere sullo stesso tasto; non resta che confidare sulla professionalità del giovane difensore che ha sempre fatto il proprio dovere ed anche con grande personalità e disponibilità.

Miglioramenti anche in chiave offensiva perchè nelle ultime partite la squadra è riuscita a creare un numero più cospicuo di azioni da gol. Deve ancora migliorare nella concretizzazione, nell’essere più efficaci nel mettere il pallone alle spalle dei portieri avversari ma non si può ignorare che la frequenza con cui costruisce palle gol sia aumentata.

Certo, davanti è cambiato il modo di giocare con il ritorno di Ceravolo e l’esclusione di Avenatti; la squadra gioca più in profondità ed attacca anche con Janse che, ad eccezione di Novara, da quando è entrato in squadra almeno una occasione a partita l’ha sempre avuta.

Non si può ignorare, poi, nella valutazione dell’ultima parte del campionato la crescita sul piano fisico della squadra. Il professor Matarangolo durante la settimana mette a dura prova le sue corde vocali sollecitando tutti ad un lavoro intenso, a superare la soglia della fatica ed i risultati sono davanti agli occhi di tutti. A Novara lo si è visto ampiamente che la Ternana aveva una marcia in più e che nella parte finale la sua lucidità e la sua corsa hanno costituito il segreto per conquistare l’importante vittoria sulla quale nemmeno Baroni, tecnico del Novara, ha avuto da ridire.

L’imperativo ora è non perdere quella fame di far risultato, di non sentirsi appagati solo perchè si vanta qualche punto in più sulla zona play-out: l’umiltà, avendo davanti agli occhi le difficoltà attraversate nel girone di andata che devono essere di stimolo per continuare sulla stessa linea di condotta delle prime giornate del ritorno, deve essere la chiave di volta soprattutto ora che si è alla vigilia di un trittico di partite davvero difficili ovvero Spezia in casa, e Bari e Perugia in trasferta.

Sarebbe importante iniziare con il piede giusto, ma le difficoltà del match contro la squadra allenata da due ex, ovvero Mimmo Di Carlo ed il suo secondo Claudio Valigi, sono consistenti. Con l’arrivo del nuovo tecnico lo Spezia ha trovato la sua identità grazie anche all’ennesimo consistente investimento sul mercato di gennaio, e forse in questo momento è l’avversario più difficile da affrontare.

La Ternana, però, agguerrita, determinata e convinta anche delle proprie capacità non può e non deve avere soggezione. Deve fare la sua partita giocando con lo stesso spirito pugnace che ha mostrato al Silvio Piola di Novara confidando, poi, anche nelle giocate di un Falletti straordinario, ormai apprezzato da tutti gli addetti ai lavori. E qui si apre un capitolo caro a tutti coloro che amano lo spettacolo, il bel calcio. Gli arbitri devono proteggere con tutti i mezzi questi calciatori che sollecitano la fantasia dei tifosi e che esaltano lo spettacolo.Vanno tutelati! E Falletti nelle ultime partite è stato oggetto di interventi poco ortodossi, anzi definiamoli anche violenti e, purtroppo, non sempre puniti adeguatamente. A Novara, ad esempio, Saia ha ignorato un’entrata sul finire del primo tempo al fianco destro dell’uruguagio che poteva avere ben altre conseguenze. Per onestà, invece, dobbiamo ammettere che contro la Salernitana bene ha fatto Ivano Pezzuto ad espellere Gabionetta per la violenza usata nei confronti del numero 10 rossoverde. L’ultima considerazione la riserviamo al pubblico. Crediamo che questa squadra, questo gruppo di lavoro meriti l’apprezzamento dei tifosi e se prima la scarsa presenza era giustificata con le prestazioni ed i risultati scadenti ora tali giustificazioni non reggono più. La squadra gioca, si impegna, fa risultato e merita di essere sostenuta con quella passione che ha sempre caratterizzato il pubblico rossoverde.