Mercato di gennaio, il trionfo del senso illogico

Mercato di gennaio, il trionfo del senso illogico

Nel calcio, come nella vita, esistono momenti topici, scelte decisive (in positivo e/o in negativo), punti di non ritorno. Ebbene, il mercato di riparazione (?) condotto dalla Ternana (fino al 26 gennaio da Acri, poi a quanto pare con la consulenza esterna di Larini) riesce nel (difficile) intento di modificare un organico di livello medio-alto. Un organico da ritoccare soltanto con una punta centrale “di scorta” in grado di coprire le spalle ad un Avenatti lontano anni luce del potenziale fuoriclasse grande protagonista della salvezza della passata stagione (10 gol capaci di fruttare ben 24 punti) e con un terzino sinistro pronto a rimpiazzare Vitale in caso di infortunio o di squalifica. E invece vengono ingaggiati un attaccante esterno (o meglio un tornante offensivo) con caratteristiche analoghe a quelli già presenti in rosa (e in evidente fase calante, con un solo gol all’attivo nelle ultime 40 gare disputate in B nell’arco di 2 campionati e mezzo) e un difensore centrale sceso in campo l’ultima volta ad aprile (in A col Parma). Attenzione, nessuno osa mettere in discussione il bagaglio tecnico di Troianiello e di Santacroce, che vantano curricula importanti (il primo nel torneo cadetto, il secondo nella massima divisione) e di sicuro nell’ultimo terzo di campionato offriranno il proprio contributo alla causa. Ma per caratteristiche tecnico-tattiche non colmano le lacune da colmare (serve un centravanti e arriva una punta esterna, c’è bisogno di un terzino sinistro e viene acquistato un marcatore centrale di piede destro). E soprattutto non sono ancora pronti sul piano atletico. Su questo secondo argomento non esistono opinioni, ma fatti concreti, supportati da dati inconfutabili: al momento per Troianiello 20 minuti (senza acuti) a Livorno, 2 mancate convocazioni contro Salernitana e Bari, una tribuna a Novara e una panchina contro il Modena e per Santacroce 4 mancate convocazioni e una tribuna a Bari. Nessuna responsabilità a carico di seri professionisti che stanno lavorando sodo per acquisire un grado di forma accettabile, ma il loro ingaggio sfugge palesemente ad ogni logica. E se per fare posto nella lista dei 18 Over a questi 2 giocatori (va ribadito, del tutto incolpevoli, anzi encomiabili per l’impegno sempre manifestato in allenamento) si estromette un difensore di notevole tasso tecnico  come Masi, mai assente per infortunio durante la stagione, indisponibile soltanto contro il Vicenza per la squalifica legata all’espulsione rimediata a Crotone e impeccabile nell’ultima gara disputata (vedi trasferta di Cagliari) si entra in una dimensione che lascia allibiti. Inutile ogni valutazione, superfluo ogni giudizio, certe scelte si commentano da sole. E poiché la dea Nemesi non perdona (MAI) arrivano infortuni gravi (Vitale, lesione del menisco esterno e probabile stop di un paio di mesi), problemi fisici di minore entità (Monteleone e Lo Porto), attacchi febbrili (Janse e Meccariello) e squalifiche (Zanon) a innescare una terribile emergenza-difesa. Tale emergenza si traduce (per ora) nelle sconfitte contro Spezia (immeritata) e Bari (meritatissima) e tarpa le ali di una Ternana pronta ad alzare l’asticella dopo il successo di Novara. E allora non resta che guardarsi alle spalle, concentrandosi in primis sul derby ormai alle porte e poi sull’obiettivo della salvezza (se possibile anticipata).

 

p.s. Ma se la dea Nemesi dovesse continuare ad infierire sulla Ternana cosa potrebbe succedere? Ad esempio cosa potrebbe accadere se Valjent (tra qualche settimana impegnato con la Under 21 slovacca), Meccariello e Gonzalez Hernandez (tutti diffidati) dovessero essere ammoniti nella stessa partita? A quel punto chi comporrebbe il pacchetto arretrato nella partita successiva? Scenario improbabile, certo, ma nel calcio nulla può essere escluso a priori.