Ternana senza alibi, futuro a rischio
Un punto in due partite interne consecutive, due nelle ultime cinque giocate: ruolino di marcia deprimente per una Ternana che si sta complicando la vita oltre ogni più pessimistica immaginazione. Così la salvezza che sembrava cosa fatta è stata rimessa in discussione anche se il margine di vantaggio dei rossoverdi sulla zona play out è ancora ampio. Ma non più rassicurante. Non tanto per la forza degli altri quanto per le debolezze che sta mostrando la squadra di Breda, irriconoscibile nelle ultime giornate. Squadra senza nerbo, con poche idee e con una facilità estrema nel subire gol. Insomma, non uno ma due o tre passi indietro rispetto ala squadra che sembrava aver risolto gran parte dei propri problemi e ci aveva fatto immaginare un finale di stagione divertente.
Bella impresa davvero quella nella quale si stanno impegnando i rossoverdi: riuscire a cancellare quanto di buono fatto in precedenza (e non poco) con un finale inaccettabile. Un finale che, come sempre succede, sarà l'unica immagine che resterà nella mente dei tifosi e forse anche della società (se ci sei batti un colpo!) che a salvezza raggiunta, speriamo e crediamo prima possibile, dovrà progettare il futuro. Le ultime prestazioni hanno cancellato anche certezze che sembravano consolidate e tutto perché più di qualcuno ha mollato, o almeno così sembra. La Ternana che vinceva e lottava da squadra si è sciolta al sole che non c'è lasciando il posto ad una sorta di accolita dove ognuno sembra voler risolvere i problemi di tutti per proprio conto. Dov'è finito il gruppo? La serenità che aveva contraddistinto la squadra anche nei momenti peggiori? Perché tanto nervosismo? Tutti interrogativi ai quali qualcuno dovrà dare risposte ma che oggi rendono plumbeo il cielo sopra il Liberati. La Ternana gioca male e non vince, spesso perde. La società è latitante e qualcuno magari vorrebbe più gente allo stadio. Ma perché mai se i tifosi sono considerati quasi un elemento d'arredo? Un bruttissimo finale di stagione, proprio come brutto era stato l'avvio. Un finale che c'è da sperare non diventi drammatico e per questo non si può fare altro che fare richiamo alla dignità e all'amor proprio di chi va in campo. Certo, in situazioni come queste è fondamentale la compattezza dell'ambiente ma a Terni sembra impossibile. Non succede dall'anno della vittoria nel torneo di Lega Pro e oggi più che mai c'è uno scollamento totale tra tutte le componenti. La società se ne sta a Roma, lo staff tecnico è lasciato a se stesso, la squadra naviga a vista con tante situazioni diverse da giocatore a giocatore e la gente si sente lontana da qualsiasi ipotesi di programma futuro. Insomma, il peggio del peggio per una squadra che cerca ancora qualche altro punto per garantirsi la permanenza nella categoria. Situazione quindi dalla quale dovrà trarsi d'impaccio esclusivamente con le proprie armi. Oggi non può contare su altri sostegni, deve trovare le forze e la compattezza al proprio interno. Una situazione che ha contribuito non poco a creare. Insomma, ci vuole il gruppo. Quello che è mancato, giusto per dirne una, al matrimonio di Avenatti. C'erano soltanto Falletti che l'ha sposato, l'altro uruguaiano Gonzalez, Dugandzic e Valjent. Tutti gli altri dov'erano? Un segnale? A pensar male si fa peccato, diceva qualcuno molto importante prima di noi, ma spesso ci si prende. Speriamo di sbagliare anche se il gesto resta. Sinceramente spiacevole.