Amministartore unico e nuovo diesse. Urgono decisioni

Amministartore unico e nuovo diesse. Urgono decisioni

Simone Longarini conserva il proprio incarico di amministratore unico. Oppure “passa il testimone” al fratello maggiore Emanuele. O forse la proprietà punta su un presidente manager, tipo Dominicis, Zadotti e (per un mese e mezzo durante la scorsa estate) Masoni. A via Aleardi qualcosa bolle in pentola. La famiglia Longarini potrebbe continuare a gestire direttamente il club con la conferma di Simone, oppure potrebbe chiedere ad Emanuele di tornare in sella a dieci anni dalla precedente esperienza come presidente o infine potrebbe puntare su un uomo di fiducia. E il nodo relativo al direttore sportivo? Chi erediterà il posto occupato fino alla fine di gennaio da Acri? Toccherà a Mirabelli (ex diesse di Rende e Cosenza e attuale responsabile della rete degli osservatori dell’Inter) oppure a Larini (ex Novara, consigliere esterno nelle battute finali dello scorso mercato invernale e recentemente presente in tribuna in alcune trasferte al Nord delle Fere)? Al momento sembra in netto vantaggio l’ex diesse di Rende (duplice promozione dal torneo di Eccellenza alla C2) e Cosenza (doppio salto dalla D alla C1 con Toscano in panchina) e attuale braccio destro di Ausilio. Che però per accettare la (eventuale) offerta della Ternana pretenderebbe il varo di un programma molto ambizioso. Del resto il ritorno (eventuale) sulla massima poltrona dirigenziale di Emanuele Longarini avrebbe senso solo e soltanto in vista di una stagione da protagonisti. Anche perché dopo un poker di salvezze sofferte, accompagnate dalla crescente disaffezione della tifoseria, è giunto il momento di voltare pagina. In altri termini, se non si lascia bisogna provare a raddoppiare.