Le 5 cose che abbiamo imparato da Ternana-Cittadella
Un nuovo inizio, sotto tutti i punti di vista: questo può rappresentare l'importante vittoria della Ternana contro un Cittadella dalle grandi qualità. Davanti, un percorso fatto di altre 19 finali per raggiungere la salvezza, che andranno affrontate come la partita contro gli uomini di Venturato, se non meglio ancora.
1 – Le Fere tornano a vincere
Ritorno al successo per i rossoverdi dopo 5 turni, a cavallo dei due gironi e di più di un mese, in cui era stata raccolta la miseria di un punto. La classifica non si muoveva dall’1-1 di Carpi (10 dicembre), mentre la porta è rimasta inviolata per la prima volta da Ternana-Brescia 1-0 del 3 dicembre, appunto l'ultimo successo targato Fere. Questa è ovviamente la notizia più importante, al di là e anzi oltre tutto: perdere o pareggiare questa partita contro il Cittadella avrebbe, sì, reso ancora più complicate le prospettive future, ma soprattutto privato il gruppo della fondamentale iniezione di fiducia che invece è stata fornita dalla vittoria contro una squadra che potrà dire la sua fino in fondo. Ieri contava solo questo: la rincorsa delle Fere inizia da qui.
2 – Ave Cesare: sempre El Diez, anche se non al massimo
Più precisamente, l’operazione salvezza parte dall’ennesima gemma della carriera di Cesar Falletti con la maglia della Ternana che, a meno di al momento improbabili accadimenti, è giunta al tramonto degli ultimi mesi. Ieri Falletti non era al massimo – peraltro, rimasto leggermente claudicante a fine partita per qualche colpo duro subito in partita: nulla di preoccupante -: fisicamente e, forse, neanche mentalmente. Momento difficile, tanta pressione, futuro incerto per lui e per la squadra. Inoltre nuovo modulo, nuovo ruolo, e necessariamente il bisogno di tempo (per lui come per tutti gli altri) per assimilare i nuovi meccanismi. Insomma, gli accentramenti e 1 contro 1 in velocità non riuscivano come al Cesar migliore. Ma quel che è certo è l’immenso, gigantesco talento del Diez rossoverde, che in Serie B non ha sicuramente eguali: e allora ecco che, al primo suggerimento davvero buono, Falletti salta difensori e portiere con la solita disinvolta facilità. Alla Maradona. Anzi: alla Falletti. Sempre lui…
3 – Gautieri e il 4-3-3, debutto vincente
Un grandissimo in bocca al lupo, nonché i complimenti per l’importante primo successo in rossoverde, li rivolgo nuovamente a Carmine Gautieri. A Terni da nemmeno una settimana al momento della sfida contro la collaudata compagine di Venturato, era normale non potersi aspettare una filosofia di gioco rinnovata e un nuovo modulo, il 4-3-3, già perfettamente assimilati dalla squadra. Quel che contava era la vittoria, bella o brutta che fosse, e i 3 punti sono puntualmente arrivati, come peraltro da tradizione del “Gaucho” al debutto su molte delle panchine sulle quali si è seduto in carriera. Si dice che chi ben comincia sia a metà dell’opera e, a livello di risultati, non si poteva sperare in un esordio migliore. Occhio, però, a non dare per scontati alcuni aspetti, non solo tattici, che hanno funzionato molto bene nella partita di ieri: tra questi il tridente offensivo “variabile”, con l’ottimo apporto di Pettinari schierato come esterno di destra, nonché il gol arrivato su un’azione provata e riprovata in settimana e la gestione di Avenatti che, ieri, si è rivelata vincente. Di nuovo, “chi ben comincia è a metà dell’opera".
4 – Capitan Ledesma, sprazzi di top player
Più di ampi sprazzi, anzi, contro il Cittadella. È semplicemente uscito fuori Cristian Ledesma: uno di quei giocatori il cui nome vale tanto se non più di ogni presentazione, un colpo semplicemente incredibile per la Serie B. Non solo le belle parole con le quali, anche ieri in postpartita, la bandiera della Lazio è tornata sulla fascia da capitano avvolta da subito intorno al suo braccio (“non sono qui per fare la primadonna, ma per contribuire a salvare questa squadra”): ieri Ledesma, dopo il collettivo canto del cigno della Ternana di Carbone della settimana scorsa a Pisa, è uscito fuori sul campo. Il capitano ha preso per mano la squadra, soprattutto nel momento della sofferenza, facendola girare bene in entrambe le fasi, dando equilibrio ai reparti e legandoli insieme. La qualità straordinaria di questo giocatore è apparsa in diverse situazioni contro il Cittadella: piedi e testa, anche su calci piazzati e traversoni, di ben altra categoria. Ma Ledesma non ha fatto vedere ottime cose soltanto quando si trattava di dettare i tempi del gioco: anzi, per il tipo di giocatore forse risaltano ancora di più gli allunghi in ripartenza nel quarto d’ora finale e il grande lavoro in interdizione e in alcune fasi di difesa in transizione. Ci aspettiamo ancora di vedere grandissime cose, da questo giocatore decisamente di categoria superiore, con la maglia rossoverde e la fascia di capitano addosso.
5 – La classifica è sempre quella, ma più bella
Penultima è sempre penultima, la Ternana. E il Trapani è sempre a -4. Ma con il successo di ieri, e senza il bisogno di aspettare le sfide di Cesena e Latina, ora la salvezza diretta dista appena due punti dalle Fere, con 19 partite ancora a disposizione. Permanenza in B, dunque, sulla carta possibilissima, seppur non scontata e resa complicata, in questo momento, da un calendario davvero ostico (qualcuno ha detto “derby”?). A La Spezia si disputerà la seconda delle 20 finali che dividono, dal momento della firma sul contratto da allenatore rossoverde, la Ternana di Gautieri dal traguardo (e dalla permanenza a Terni dell'allenatore ex Lanciano per un'altra stagione): se non altro la situazione di classifica consente alle Fere di potersi permettere di pensare esclusivamente a sè stesse, senza riguardo o quasi per i risultati degli altri (certo, ieri peccato per i due pareggi in extremis di Pisa e Avellino…). La Ternana dovrà semplicemente preparare ogni partita, una alla volta, con l’obiettivo di centrare il massimo risultato possibile: Gautieri lo sa e lavorerà ogni settimana per questo. Intanto, però, la partenza è stata sicuramente positiva, con una vittoria di vitale importanza di fronte ai 6626 di un Liberati tornato ad essere vibrante, grazie anche ad un’intelligente iniziativa della società rossoverde. Questo, come sottolineato nelle parole degli stessi protagonisti, deve essere solo l’inizio.