TuttoC – Catania, Lo Monaco: “Il governo ha perso fin troppo tempo. Noi non ci fermiamo”
Niente Serie B per il Catania. Dopo la decisione odierna del Tribunale Federale Nazionale, il blocco dei ripescaggi è ormai realtà viste le tempistiche. TuttoC.com ne ha parlato con Pietro Lo Monaco, amministratore delegato degli etnei.
Ricorso nuovamente inammissibile. Cosa accadrà adesso?
"Penso che il governo abbia perso fin troppo tempo perché questa è una situazione veramente ridicola che butta soltanto discredito sul nostro calcio. Più si va avanti e più si dà modo a certe persone di essere inadempienti, bypassare le regole e dare dimostrazione di non voler salvaguardare le norme. Non ci sono più commenti da fare su una situazione che, ripeto, può essere risolta solo dal governo".
Il Catania come si muoverà?
"Noi porteremo avanti tutte le procedure e i ricorsi necessari per arrivare ai giusti risarcimenti, non ci fermeremo. Però resta la nausea per quello che è stato organizzato scientificamente e portato avanti senza cautele da chi pensa di poter bypassare tutto. Mi sembra che sia stato consentito questo modo di fare dai vari organi: ad oggi, nel merito, nessuno si è preso la briga di decidere. Non a caso il governo sta togliendo certe competenze alla giustizia sportiva per darle al TAR".
Non sapete, a inizio ottobre, se avete ragione o torto…
"Noi sappiamo di avere la ragione dalla nostra parte, le NOIF parlano chiaro. Tutto quello che è stato fatto è stato assolutamente fuorilegge e non ha fondamento giuridico".
La Serie B è ormai una chimera.
"L'obiettivo primario di chi ha messo in piedi tutto questo caos era di portare avanti i campionati. Ora come si fanno a recuperare 6-7 partite? Resta soltanto il danno enorme passato ma anche futuro. Noi dobbiamo recuperare in C diverse partite che rischiano di slittare al termine del girone d'andata visto che siamo in corsa anche nella Coppa Italia maggiore e nella Coppa Italia di Serie C. Viene veramente difficile ipotizzare le date di questi recuperi, magari ci costringeranno a giocare un giorno dopo l'altro".