Catania, Lo Monaco sul caso della Serie B: “Queste cose non succedono nemmeno in Biafra”

Catania, Lo Monaco sul caso della Serie B: “Queste cose non succedono nemmeno in Biafra”

Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania, è stato intercettato da TMW a margine dell'assemblea di Lega Pro che si è tenuta a Firenze: "Gravina può essere l'uomo giusto per dare una svolta al calcio italiano? Senza dubbio. È la candidatura portata avanti da l'unica componente che negli ultimi tempi ha dimostrato di avere saldezza di nervi e capacità di fare, ovvero la Lega Pro. È un uomo che conosce il calcio ed i suoi problemi, sa dove intervenire e quello che deve fare per dare una svolta necessaria in un momento poco allegro per il calcio dal punto di vista giuridico. Il presidente della FIGC incarna il calcio a livello generale. Gravina ha le qualità per fare un ottimo lavoro. Non lo invidio perché è arrivato il momento di mettere le mani sul "pezzo" e trasformarlo in qualcosa di buono".

Sul Catania ed il ripescaggio: "Questa cervellotica idea di fare questa B a 19 squadra, coinvolgendo tutte le componenti che avevano solo il compito di tutelare la giustizia, è una cosa obrobriosa. Quello che abbiamo vissuto questa estate non fa bene al calcio italiano, abbiamo fatto ridere i polli. Ne ha parlato tutto il mondo, neanche in Biafra, con tutto il rispetto per il Biafra, si fanno queste cose. Se fosse vero l'intervento del Governo, otterremo quello che volevamo sempre scongiurare: la giustizia ordinaria nella giustizia sportiva. Hanno puntato molto sull'inizio dei campionati e della continuità, ora diventa difficile il ripescaggio. È stato dato uno schiaffo importante alle nostre leggi".

Sull'intervento del Governo per il conflitto di interessi: "Finalmente! Non solo per le nomine, ma per quando le proprietà. C'è una normativa che parla chiaro: una società professionistica non può possedere quote di un'altra società professionistica. Noi accettiamo passivamente, da anni, che una società di serie A detiene quote di serie B. C'è un grandissimo conflitto di interessi, eppure lo consentiamo. È arrivato il momento di mettere un punto ed andare a capo".

Sul Catania e la serie C: "Noi ci siamo ritrovati questa serie B all'improvviso, siamo diventati ripescabili alla luce della doppia sentenza a favore del Novara. A quel punto la serie B era una certezza per la nostra gente, tanto che abbiamo fatto 6.000 abbonati. Il nostro desiderio è quello di tornare in altro. Quando sono tornato ho trovato una società sul limite del fallimento, ci siamo rimboccati le maniche ed ora il Catania è di nuovo una società affidabile".