Ternana, stadio e polemiche: Melasecche torna, punge e chiude le comunicazioni
Non sappiamo se questo sia veramente il capitolo conclusivo della "guerra" che si è scatenata via social e non solo, sulla questione stadio in vendita, prezzo e concessioni, ma questa volta l'assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche, sempre rispondendo ad un post su Facebook, decide di mettere la parola fine alle comunicazioni, non senza pungere nel vivo per le prestazioni sportive della Ternana.
Questo il lungo commento dell'assessore: "Leggo alcuni tifosi che, accecati dalla voglia di sbarazzarsi del glorioso Liberati (come se fosse loro e non di 110 mila ternani) danno giudizi da bar.
Io non sto trattando al mercato delle vacche nulla, non mi compete neanche quindi non intendo essere coinvolto in trattative su fb che qualcuno intende inventarsi travisando completamente la disponibilità al dialogo e la serietà nell’amministrare la cosa pubblica.
Ho solo risposto ad alcune domande con la chiarezza che mi è solita.
Il Comune è un Ente pubblico ed è soggetto alla legge, quindi a procedure precise per quanto riguarda l’alienazione di aree e di strutture proprie. Le scelte politiche, quelle discrezionali, competono al sindaco ed alla giunta ma quella di alienare un immobile, soprattutto di quella importanza spetta a tutto il consiglio comunale che deve votare, alla luce del sole e sotto la propria responsabilità, qualsiasi operazione straordinaria che riguarda la eventuale cessione del Liberati. Qualsiasi operazione di alienazione che venisse fatta per un valore inferiore a quello di perizia, a maggior ragione in un comune disastrato e portato al dissesto, se effettuata per favorire un privato qualsiasi, sarebbe soggetta alla verifica della Corte dei Conti che chiederebbe agli amministratori di risarcire di tasca propria il danno erariale subito dall’Ente.
In giro per l’Italia ci sono esempi interessanti di come sono stati risolti questi problemi. Basta copiare.
Non credo di dire bestemmie – arriva qui la punzecchiatura sulla situazione di classifica, in cui si tira in ballo anche il sorpasso del Gubbio – nel sostenere tuttavia che il primo problema di una società di calcio sarebbe quello di conseguire risultati positivi in campo partecipando alla serie che una città merita per la propria importanza e livello. La B per Terni è quella standard, con legittime aspirazioni verso il livello superiore come la storia insegna e non credo che faccia piacere vedere le fere ritrovarsi sotto i cugini di Gubbio in una serie inferiore. Altra osservazione legittima: di Liberati ne abbiamo uno solo per cui, una volta venduto lo stadio, se l’attuale proprietà decidesse di andarsene da Terni potrebbe farne ciò che vuole. Questo scenario nel mondo del calcio non è un’eccezione ma la regola. Tutti coloro che si sperticano adesso per la vendita a buon mercato cosa direbbero poi? Pagherebbero di tasca loro?
Invito quindi a giudizi seri nell’interesse della città tutta, unico obiettivo per il quale mi sono candidato ed eletto. Quanto alla manutenzione c’è un contratto in essere che regola i rapporti economici fra Comune e Ternana Calcio. Basta leggerla. Dividerci su concetti così elementari non serve, nè alla città nè ai tifosi.
Personalmente, come Assessore ai LLPP ed alle Manutenzioni, ma anche alla Programmazione strategica, sono ampiamente disponibile in assoluta sintonia con il Sindaco ed il resto della giunta a cercare di affrontare il problema nel modo più intelligente possibile. Nell’interesse di tutti. Cosa dire di più? Questo ho detto a Ranucci nell’ultimo incontro che c’è stato, seduti a tavolino, in cui si è trattato l’argomento. Se poi si vuol fare polemica su tutto la cosa non mi interessa e soprattutto se qualche tifoso pensa di offendere gratuitamente dimostra quello che vale. Per questo intendo interrompere qui il confronto visto che non mi sembra venga compreso lo spirito con cui ho dato alcune informazioni asettiche".