Al Liberati arriva l’Olbia 1905: fondata nel 1906 e protetta dai mori
E' l'Olbia, la cui denominazione completa (attuale) è dal 2010 A.S.D. Olbia 1905, la prima avversaria ufficiale della Ternana della stagione 2019/20, una società che viene da lontano, non solo geograficamente.
L'Olbia, intesa come società sportiva, nasce in realtà nel 1906, a differenza di quanto racconta il nome, nell'allora città di Terranova Pausania e per rappresentarla venne scelto da subito il colore bianco e una nave che solca il mare di fronte all'Isola di Tavolara, anch'essa rappresentata nella bandiera insieme (dal 2016) ai quattro mori sardi. Nella sua storia calcistica, fatta anche di momenti molto difficili, come ad esempio il fallimento del 2010, l'Olbia ha partecipato a 14 campionati fra serie C e LegaPro e a 36 fra serie C2, LegaPro Seconda Divisione e serie D, vincendo anche uno scudetto fra i dilettanti, nel 2001/02.
I Bianchi hanno la loro casa all'interno dello stadio intitolato a Bruno Nespoli, ed è forse questa una delle storie più emozionanti legate alla società sarda. Nespoli era un portiere che, nel 1960, aveva appena compiuto 22 anni e indossava la maglia dell'Olbia; la indossava da titolare anche il 24 gennaio, durante Olbia-Carrarese quando, per uno scontro di gioco, impattò violentemente contro Schamous, attaccante dei toscani. Era il 35' e subito fu chiaro che qualcosa non andava: Nespoli riportò una frattura alla base cranica con conseguente trauma cranico, che dopo 12 ore portò lo portò alla morte, nonostante le cure ospedaliere e nonostante avesse ripreso conoscenza dopo alcune ore
. L'Olbia e la città stessa ne furono così fortemente colpiti e sconvolti, che in appena sei mesi portarono a termine le pratiche richieste dalla burocrazia per intitolare al giovane portiere l'impianto sportivo, che ancora oggi lo ricorda, per onorarlo e non dimenticarlo.