Qualità e velocità: la strada è giusta…ma ancora lunga

Qualità e velocità: la strada è giusta…ma ancora lunga

Regolato il Rieti la Ternana si affaccia al campionato con qualche certezza in più senza dimenticare però che il miglioramento dev’essere costante perché le altre grandi (o presunte tali) non scherzano. Però è fuor di dubbio che la Ternana di Rieti è piaciuta per larghi tratti. Una partita che possiamo dividere in tre fasi.

1) Partenza formidabile con trame di gioco disegnate sul campo con rapidità e precisione. Furlan trequartista anomalo si apriva sugli esterni, specie a sinistra, facendo a fette gli avversari, Mammarella con il suo sinistro disegnava parabole perfette e tutto il resto della comitiva suonava lo spartito con grande perizia trovando il Marilungo il risolutore che era mancato per quasi tutto il girone di ritorno della passata stagione. (Che Gallo ci perdoni il riferimento visto che lui della stagione passata non vuole più parlarne). Insomma una Ternana anche bella, come non s’era mai vista fin qui per circa mezz’ora, quella sufficiente per chiudere il conto con i laziali giocando un calcio veloce e di qualità.

2) Com’era successo con l’Olbia e in misura minore contro il Rieti in Coppa, a risultato acquisito (o quasi) c’è stato il calo di tensione condito da una svista colossale che ha permesso al Rieti di andare in gol con i rossoverdi a guardare gli avversari senza intervenire sul portatore di palla (cinquanta metri senza ostacoli) e sul realizzatore arrivato a centroarea prima d’infilare Iannarilli. Ne è seguito qualche minuto di apprensione che ha ridato fiato agli avversari creando qualche imbarazzo ai nostri chiamati a confrontarsi più sul piano fisico che su quello tecnico.

3) Anche grazie ai cambi (Paghera soprattutto) la Ternana ha ritrovato concentrazione e facilità di manovra tanto da chiudere definitivamente il conto con Marilungo a conclusione di un perfetto contropiede. Da qui la gestione della parte finale del match come chiede Gallo. Perché andare a tutta dall’inizio alla fine è impossibile per tutti e anche inutile quando hai il risultato in tasca.

Considerazioni finali: la Ternana ha mostrato una crescita evidente sia sul piano fisico (brillantezza soprattutto) che tecnico. Ha un’idea di gioco chiara che la squadra riesce a proporre con efficacia e buona continuità. Una panchina che consente al tecnico di modificare l’atteggiamento in corsa com’è successo a Rieti con il finale giocato con la difesa a tre.

Deve però accrescere il livello di attenzione, di concentrazione soprattutto quando la palla è in possesso degli avversari. Non è un problema di difensori ma della fase difensiva nel suo complesso. Migliorarsi vuol dire porsi nelle condizioni ideali per disputare un campionato interessante al netto degli avversari, alcuni dei quali sembrano essere attrezzati al meglio per giocarsi la promozione.

Ultimo aspetto da non trascurare: il pubblico. Avere in trasferta oltre duemila sostenitori al seguito è qualcosa di eccezionale in qualsiasi categoria, specie in serie C dove sono poche le società che possono contare su 2500 presenze in casa. La Ternana ha un tesoretto di 12mila abbonati. Fin qui è riuscita a ridestare l’attenzione di tanti di essi. Continuando a giocare un buon calcio e a lottare su ogni palloni sarà anche capace di portarli tutti allo stadio. E allora sarà dura per tutti metterla sotto perché il sostegno di tanta gente aggiunto alla crescita tecnica e tattica del gruppo, farà della Ternana una squadra pienamente sicura dei propri mezzi.

Per ora è in una fase di crescita che nella prossima sfida interna col Potenza è lecito aspettarsi ancora più evidente. Per festeggiare i 50 anni del Liberati ritrovarlo pieno per festeggiare una vittoria sarebbe fantastico.