Il vantaggio di Vantaggiato, la forza del gruppo e quella di squadra

Vincerla con un gol di Vantaggiato ha un sapore speciale. Intanto perché la Ternana torna di nuovo in testa alla classifica e poi perché lo fa con uno degli uomini più discussi di questo avvio di stagione. Lo fa con un gol alla sua maniera Vantaggiato: una sassata da fuori area che fa parte del suo repertorio. Un tiro secco, improvviso, angolato. Da attaccante che la porta la sente e con una rabbia che non sempre Vantaggiato in questi mesi in rossoverde è riuscito a buttare in campo.

Si è messo sotto, Daniele, in questi mesi, ha perso 7kg e mezzo. Si è rilucidato, per dimostrare a tutti (ma in primis a sé stesso) che non era un giocatore finito. Si è preso l’abbraccio di tutti dopo il gol. 22 persone a fare mucchio, un gruppo intero intorno al suo numero 10 ritrovato. Intorno ai 3 punti che stavano scivolando di mano dopo una partita tutt’altro che indimenticabile. Fra i primi ad abbracciare Vantaggiato (e fra gli ultimi a lasciarlo) c’era proprio Russo che la partita la stava condizionando in negativo.

Proprio mentre Gallo decideva di rallentare il ritmo e di correre ancora meno rischi passando a 3 in difesa, arriva il rigore.

Riorganizzarsi, rimettere la testa avanti e decidere di continuare ad attaccare non è scontato, neanche contro gli ultimi in classifica. E infatti la Ternana ha faticato, al di là della girandola dei cambi che hanno cambiato il volto di centrocampo e attacco. Perché quella vista in Sicilia non è stata una Ternana spettacolare, ma una Ternana opportunista e attendista.

Non ha trovato le misure per innescare il trequartista (oggi ancora Furlan) e quindi si è appoggiata principalmente ai cross, che però stavolta erano facile preda dei difensori centrali avversari. Ma con perseveranza, magari anche fortuna e con il suo uomo migliore l’aveva sbloccata. Poi il pasticciaccio di Russo, appena sceso in campo.

Questa Ternana lavora su due sistemi di gioco: 4312 e 352. Ora deve dimostrare però di poter switchare subito da uno all’altro senza perdere la concentrazione ma soprattutto senza perdere l’identità. Si può essere aggressivi anche con un difensore in più, si può mantenere il baricentro alto anche senza trequartista. E soprattutto quando il trequartista c’è questa squadra deve trovare il modo di utilizzarlo. E non è solo una “responsabilità” dell’allenatore, ma anche dello stesso interprete del ruolo.

Quello che è certo è che la Ternana è prima e che ha grandi margini ancora di miglioramento. Perché ancora non ha scoperto quali sono i suoi limiti. Doveva reagire dopo la sconfitta contro il Monopoli (che peraltro oggi ha strapazzato il Catania) e li ha fatto. Forse poteva essere più semplice, ma saper soffrire significa saper diventare grandi. Gallo ha una rosa a disposizione molto profonda, che lo mette (anzi lo deve mettere) in difficoltà settimana dopo settimana. Ma chiunque giochi non deve far perdere l’identità che la Ternana ancora non ha conquistato appieno. Il processo di costruzione di una squadra non è semplice. Ma la Ternana ha tutto per portarlo a termine: tempo, punti e giocatori. Vincere una partita così sporca fa bene al morale, fa bene alla classifica e fa bene al gruppo. Ma non deve far pensare che il lavoro sia finito. Perché la strada è lunga, lunghissima. Ed è appena iniziata