“Aaahhh…Come gioca la Ternana”…

Molti di voi ricorderanno quel tormentone del compianto Maurizio Mosca, più volte esclamato nel corso delle sue estemporanee trasmissioni televisive:

"Aaahhh…Come gioca Del Piero…"

Ebbene, viste all'opera le Fere in queste prime 11 partite di campionato e, soprattutto, nelle ultime 7, mi sembra sia proprio il caso di rispolverare questa celebre battuta del vulcanico giornalista romano per destinarla alla squadra dei Cristiano Lucarelli.

Del resto, come si fa a non proclamare "urbi et orbi" questa assoluta verità dopo la straordinaria prestazione dei "nostri" in quel del San Nicola di Bari, dove rossoverdi hanno letteralmente asfaltato la presunta "corazzata" del campionato?

E dire che c'erano non poche perplessità sul risultato che sarebbe potuto scaturire dal confronto con i Galletti di Autieri.

Questo non tanto per scarsa convinzione nei mezzi delle Fere (non a caso reduci da 6 vittorie consecutive), quanto per l'indiscutibile forza del Bari da un lato e, dall'altro, per i truci ricordi suscitati dal quarto di finale dei play off del 13 luglio, su cui è inutile ritornare.

Ma, per fortuna, nessun intervento "esterno" ha condizionato il regolare svolgimento dell'incontro, stante anche la buona prestazione del direttore di gara Miele (che pure ha negato un paio di rigori ai rossoverdi); e quindi, messa dalle Fere la partita sul piano tecnico e, se vogliamo anche su quello agonistico, per Antenucci e compagni non c'è stata trippa per gatti.

Una prova da squadra di razza che niente ha a che vedere con questo campionato.

Classe, tecnica, corsa, rabbia agonistica, fame di vittoria e continua ricerca del bersaglio grosso sono stati gli ingredienti utilizzati dei rossoverdi per affondare, almeno momentaneamente, la più pericolosa rivale per la promozione in serie B.

E quello che ha fatto più piacere, oltre alla monumentale prestazione dei ragazzi Lucarelli, è stato lo sportivo riconoscimento della superiorità della Ternana espresso a più riprese dagli stessi tifosi del Bari, con annesse polemiche a fiumi nei confronti dei propri beniamini o presunti tali.

Ma ora stop ai "peana di vittoria", basta con le celebrazioni e gli sbrodolamenti trionfalistici, perché, in verità, non abbiamo ancora vinto niente.

Quindi raccolgo ben volentieri l' invito di Cristiano Lucarelli ad abbassare i toni e a rimanere freddamente sull'attualità senza andare troppo lontano con i sogni di gloria.

È l'attualità si chiama Teramo, ovvero la seconda forza del campionato, allenata tra l'altro da Massimo Paci, un ex difensore rossoverde al quale siamo legati da bei ricordi e reduce dalla vittoria di ieri sera nel recupero contro il Foggia.

Una squadra tosta, ben messa in campo, con la miglior difesa del campionato ed un attacco insidioso.

Una partita che, forse, si presenta ancora più complicata di quanto non lo sia stata quella col Bari.

Perché ora, oltretutto, si attende la conferma definitiva dello strapotere rossoverde.

Ma sarà durissima!

Ci sarebbe voluto il fondamentale apporto dei 12/13 mila tifosi del Liberati, che sicuramente in una situazione del genere avrebbero costituito l'autentico dodicesimo uomo in campo.

Ma questa maledetta pandemia ci obbliga vedere le Fere solamente in TV, grazie all'ennesimo sforzo economico di un Presidente che sta veramente entrando nel cuore di tutti i ternani.

E questo a prescindere dall'ottimo momento della squadra di Lucarelli, ma anche e soprattutto in virtù di tutta una serie di iniziative umanitarie assunte da Bandecchi a beneficio della "Ternitudine", molte delle quali tenute addirittura segrete.

Ben venga quindi la cittadinanza onoraria per Stefano Bandecchi, vigorosamente richiesta dal Centro di Coordinamento dei club rossoverdi, in persona del suo Presidente Luciano Nevi e da tanti altri cittadini ternani.

Un giusto riconoscimento per un uomo che sta facendo cose straordinarie per la nostra realtà purtroppo così depressa.

E allora, diventando il Patron un "ternano" a tutti gli effetti, perché non sperare che Bandecchi possa seguire le orme di Giorgio Taddei, il glorioso Presidente della Serie A, rimasto nei cuori di tutti quelli che, come il sottoscritto, hanno ormai hanno superato da tempo gli "anta"…?

In fondo sperare è l' unica cosa che ci è rimasta da fare "senza mascherina"…

Ma ora concentriamoci solo sulla partita contro il Teramo e basta!

Tutti i massicci e incazzati, dal campo alla tv, come fossimo una cosa sola tutta colorata di rossoverde!

È che alla fine si possa esclamare tutti insieme…

"Aaahhh…Come gioca la Ternana" !