Ternana-Bisceglie 3-0, Lucarelli: “Abbiamo trovato un’altra chiave per aprire le porte”
È stato sorpreso dalla partenza a razzo de Bisceglie?
“La partenza del Bisceglie ci ha svegliato. Siamo riusciti subito ad andare in vantaggio e poi a legittimarlo più volte. Non siamo stati concreti su tutto quello che volevamo io. Con un adattamento diverso a quello che abbiamo sempre proposto con una punta sulla trequarti c’è sicuramente soddisfazione. Dobbiamo entrare nell’ordine delle idee che concedere un paio di situazioni a partita si possono pure concedere. Loro erano convinti di venire qui a vincere e l’impatto è stato questo. Noi sappiamo che tutti possono crearci delle difficoltà. L’avversario è di valore, gioca al calcio. Una volta ritardi l’uscita in pressing, fai una marcatura allentata e l’avversario ti crea problemi”.
Dopo la vittoria della scorsa settimana che ha definito da girone C, quella di oggi è la prima ottenuta senza alzare i giri?
“Si, tra l’altro questa vittoria è merito dei nostri giardinieri. Mi sono svegliato alle 7 per venire a vedere le condizioni del campo e loro già erano qui. Stanotte sono dovuti tornare perché il vento aveva scoperchiato i teloni. Questa vittoria la dedichiamo a loro e all’avvocato Proietti che ci ha lasciato in settimana. I ragazzi sono stati bravi nel trovare la chiave per aprire la porta in una condizione meteo difficile. In passato il tempo ci aveva condizionato nella partita contro la Viterbese e il Palermo”.
Le condizioni degli infortunati?
“Defendi un problema muscolare ma non è proprio muscolare. Da un primo controllo sembra una infiammazione tendinea. Nel dubbio lo abbiamo sostituito. Bravo a Laverone perché è entrato molto bene così come gli altri. A Carlo è caduto un giocatore sulla tibia. Gli ha fatto fare una iperestensione del ginocchio dalla parte del ginocchio. Valuteremo nei prossimi giorni”.
Come sono andati i due attaccanti?
“Daniele si è destreggiato molto bene in quella posizione. Ci ha dato la possibilità di avere la costruzione lunga e corta. Hanno anche dialogato tra di loro. Poi Daniele ha nelle sue qualità di fare da raccordo e girarla sugli esterni. Sapevamo che difendevano a 3 e visto il campo volevamo dare più peso all’attacco. Questa è una soluzione che proviamo spesso in settimana che magari non utilizziamo subito ma che possono tornarci utile. Idem per Salzano terzino sinistro. Anche lui lo abbiamo provato. Non siamo ripetitivi dentro la settimana. Prepariamo cose che possono esserci in futuro così che quando le vai a proporre sai già cosa devi fare. Daniele e Raicevic sono molto diversi. Raicevic lo chiamo il manovale dell’area di rigore. Per fare il salto di qualità definitivo gli manca la freddezza sotto porta. Daniele invece è il rapace dell’area di rigore. A dispetto delle caratteristiche fisiche della coppia, tatticamente e qualitativamente pensavo che potessero integrarsi”.
Per la prima volta emergenza in un reparto: la difesa.
“Lo affrontiamo con il sorriso. Sono per trovare le soluzioni non gli alibi. Troveremo le soluzioni per affrontare una squadra ostica. Braglia è l’allenatore che ha vinto più campionato di C. Come disse Guardiola prima di giocare contro l’Atalanta: è come andare dal dentista. Le squadra di Braglia ti lasciano la palla venirti ad aggredire. Ci sarà d’ammattirsi”.
Ha trovato gli esterni giusti…
“Li avevamo. Andavano solo valorizzati e convincerli delle loro qualità. Molto spesso i giocatori hanno le loro condizioni e preferiscono stare nella loro zona di comfort. Noi li abbiamo portati fuori da quella zona sin dal primo allenamento. Fisicamente stiamo bene. AL 95’ stavamo ancora lì a fare le cose come se fossimo ancora 0-0. Questo può portarci dei problemi e che qualcuno si possa infortunare in settimana. Se vuoi andare forte devi andare forte. Non ci alleniamo a tarallucci e vino. Anche Vantaggiato, Defendi e Mammarella sono andati fuori dalla loro zona di comfort. Lo staff ha fatto conoscere meglio ai calciatori il proprio corpo. Avevano ampi margini di miglioramento e l’hanno capito”.
I gol hanno ricordato quelli di Sarri…
“Il primo e il terzo gol li chiamiamo “giocata Callejon” perché sappiamo che quando il giocatore ha il pallone sul piede forte l’altro deve aggredire il palo”.
Le fa piacere la decima vittoria consecutiva?
“Mi farà piacere se riusciremo a battere il record”.
È più contento per la vittoria oggi o per gli errori sottoporta del primo tempo?
“Una cosa non esclude l’altra. Sono il primo che va a cercare il pelo nell’uovo quando tutti vanno a valorizzare il loro lavoro. A me non interessa prendermi i meriti che tra l’altro sono dei calciatori. Loro vanno in campo. Noi allenatori dobbiamo trovargli un abito che valorizzi le loro caratteristiche e non inventarsi nulla. Ovvio che vado sempre a cercare anche i difetti. Ultimamente sto vedendo che arriviamo al limite dell’area di rigore e cerchiamo la giocata, l’assist. Secondo me dobbiamo essere più concreti. Non possiamo calciare soltanto quando lo specchio della porta è libero. Ci manca il gol sporco”.
A fine gara Torromino ha gettato il pallone in area con rabbia…
“Gli è piaciuto segnare la settimana scorsa e probabilmente aveva voglia di bissare oggi. Questo è l’atteggiamento che mi piace. Quando predichi la quasi perfezione è ovvio che un giocatore ambisca a quello e se pensa di non essere riuscito ad ottenerla si lasci andare ad un gesto di stizza”.
La squadra ha acquisto grande serenità nel giocare la palla…
“La squadra ha acquisto una consapevolezza importante. Questo è fuori di discussione. Non deve sfociare in presunzione però. La consapevolezza è quella cosa che se perdi 2-1 all’80’ a Vibo ti da la carica per andare a vincere la partita. Dai risultati sempre rotondi sembra che facciamo delle passeggiate ma non è così. Noi ce le sudiamo le partite. Siamo bravi perché non ci accontentiamo. Se facciamo gol andiamo a centrocampo e ci mettiamo subito alla ricerca di un altro gol. I ragazzi hanno acquisito questa mentalità e vorremmo portarla fino alla fine della stagione. Sappiamo poi che infortuni e campi possono crearci problemi. Ma abbiamo trovato altre chiavi per aprire le porte. Dobbiamo vincere anche le partite sporche. Quello che non dobbiamo fare è trovare scuse, sarebbe da perdenti”.