Ternana, Defendi: “Aspettavo una stagione come questa”

Il capitano ospite al live di Ternana Time: “Non protestiamo troppo con gli arbitri perché sappiamo che possiamo cambiare la partita in qualunque momento”

“Aspettavo questo momento. Non vedevo l’ora di disputare una stagione come questa. Ora il difficile è mantenere questi standard. Il ruolo fisso ha contribuito anche a lasciarmi più libero mentalmente, a fare quel ruolo e bene. La voglia di rivincita che c’è sempre stata. Vediamo come andrà a finire”.

Marino Defendi, il capitano, ha partecipato giovedì sera al live di Ternana Time condotto da Ivano Mari.

Mercoledì avete indirizzato la partita tu e Mammarella 73 anni in due…

“Siamo giovani dentro. Non guardiamo l’età. L’importante è come affrontiamo la quotidianità e noi lo facciamo con lo spirito dei ragazzini”.

Come sei riuscito a reinventarti terzino?

“Un po’ di merito va dato al mister che mi ha parlato ad inizio anno illustrandomi le sue idee. In quella chiacchierata gli ho dato massima disponibilità”.

Quest’anno ti proponi molto e tiri spesso in porta…

“E’ una priorità del mister quella di difendersi alti. Come ha sempre detto lui la prima difesa è l’attacco. Cerchiamo di tenere gli avversari più lontani dalla nostra forza. Rispetto a me ho trovato più equilibrio giocando terzino”.

Hai fatto gol al Catania all’andata e al ritorno…

“Sarei felice se mi attribuissero il gol. Ho cercato di segnare. Se andava dentro o la parava non lo posso sapere. Il mio obiettivo era calciare in porta. L’importante è il risultato finale al di là del gol. Quella che si è vista mercoledì è stata una Ternana al di sopra delle aspettative”.

Se ti dovesse essere attribuito sarebbe il tuo decimo gol in rossoverde come con il Bari con il quale però hai disputato più partite. Ma per raggiungere la quota ti basterà aspettare l’anno prossimo…

“Appuntamento all’anno prossimo? Vedremo. Adesso inizio ad essere scaramantico anche io. Per me è un onore giocare qui a Terni. È sempre stata una sfida. Sono arrivato con delle aspettative che non ho mai abbandonato e che continuo a coltivare”.

Qual è stato il momento della svolta?

“Non saprei. L’obiettivo era quello di guardare partita per partita ed è quello che stiamo ancora facendo. Forse la nostra forza è proprio questa”.

Ritrovarti oggi protagonista assoluto in parte sorprende. Avere dall’altra parte Mammarella che di anni ne ha tre in più di te ti dà ulteriore carica?

“Non mi sono mai posto dei limiti n’è ho mai pensato di smettere a brave perché sto bene e mi diverto che è la cosa fondamentale. Finché mi diverto e le caviglie con le ginocchia reggeranno io non mollerò”.

Il “Maicon di Poiano” scrive Dario Bergamelli…

“Questo è la riprova di quando diciamo che siamo un grande gruppo”.

Proviamo a trovare un limite a questa Ternana?

“Non lo so. Non ci stiamo ponendo dei limiti. Lavoriamo tutta la settimana per cercare di fare sempre meglio rispetto alla partita precedente. Trovare dei limiti ad una squadra che, adesso come adesso sta facendo qualcosa di straordinario non è facile così come non è facile ripetersi ogni partita. Ci stiamo riuscendo e ci alleniamo per questo”.

Quanto è difficile giocare in questa Ternana dove sono tutti titolari?

“Non è difficile ma un vanto. Se uno guarda bene potremmo essere due squadre di alta classifica. Questo ti da la voglia di dare sempre il massimo”.

Bari o Avellino o nessuno?

“Guardo solo alla Ternana e lo dico con sincerità. Loro dicono cose? Fa parte del gioco. Guardiamo solo a noi e a come fare per migliorarci”.

Il cerchio a fine partita ora lo fate anche come scaramanzia?

“L’ha introdotto il mister e serve per consolidare il gruppo”.

Parliamo del gol del Catania. Nasce da un tuo fallo di mano ma sembra che il braccio sia aderente al corpo. Sarao poi salta con entrambe le braccia sul difensore. In A l’avrebbero annullato…

“Con il VAR però. Sono umani anche gli arbitri. Il fallo di mano? Non ho protestato è vero. A volte penso che non protestiamo più di tanto e non ci facciamo troppi problemi perché sappiamo che la partita la possiamo cambiare in qualunque momento”.

Che rapporto hai con gli arbitri?

“Cerco sempre di portare rispetto a tutti. L’errore ci sta. Come li commentiamo noi li commettono loro. Bisogna mantenere sempre un certo equilibrio”.