Le certezze di Bandecchi e i dubbi di Lucarelli estremi di una Ternana che deve sbocciare
di Massimo Laureti
La pausa del campionato sembra aver allentato un po’ la tensione scaturita dalla sconfitta di Cremona che, di fatto ha interrotto la fresca serie positiva della Ternana (due vittorie e un pareggio) ma non ne ha scalfito la progressione verso il livello di rendimento che Cristiano Lucarelli sta ricercando.
Una pausa che il presidente Stefano Bandecchi ha utilizzato, sempre attraverso i social, per mandare messaggi alla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei sulla questione stadio-clinica, poi esternando la propria contrarietà ai no vax anche con una formula che non è piaciuta a tutti i tifosi, quindi mostrando le proprie doti di pizzaiolo. Nessuna parola sulla Ternana, sul calcio giocato. Proprio come nella passata stagione fa sentire la propria presenza ma senza intaccare l’ambiente squadra.
Cristiano Lucarelli invece, a differenza del suo presidente, non ha mostrato doti diverse da quelle che gli si riconoscono e per le quali allena la Ternana da due stagioni: ha continuato a fare l’allenatore e soprattutto ha continuato a sperimentare.
Alla faccia di chi lo voleva integralista con il suo 4-2-3-1 da spettacolo garantito. Lucarelli dopo le prime sberle incassate in serie B le ha provate tutte per stimolare i suoi, per ricercare la soluzione migliore: quella che dà equilibrio senza però cancellare l’identità della squadra costruita a suon di record in serie C.
Mancava giusto il 4-4-2 e lui, Lucarelli, ha trovato l’occasione giusta per provarlo nell’amichevole con l’Empoli giocata a Coverciano e negata allo sguardo di chiunque sia fuori dai confini della Ternana. Donnarumma (un gol e un palo) insieme a Pettinari. Stop. Non si sa niente altro. Per un tempo i due hanno fatto coppia. Poi nella ripresa la Ternana è tornata al 4-2-3-1.
Nessun commento ufficiale alla prestazione dei rossoverdi perché Lucarelli se l’è risparmiata e di conseguenza nessun altro del gruppo ha proposto verbo. Amen.
Di sicuro fa piacere constatare che l’allenatore livornese le sta provando tutte dimostrando conoscenza e se vogliamo anche umiltà. Non si è irrigidito sulle proprie posizioni ma ha provato o sta provando strade alternative per arrivare all’obiettivo. Che per quanto ci riguarda è vivere una stagione serena, fatta di buon calcio e di salvezza senza patemi.
Quali risultanze ha ottenuto Lucarelli dalle sue sperimentazioni lo vedremo nelle prossime uscite, quando proporrà formazione e modulo per tornare a incassare risultati positivi oltre ai consensi. Noi aspettiamo, anche con una certa curiosità. Ma senza ansia perché il campionato è davvero lunghissimo e a chi sostiene che da sabato ne inizia un altro noi facciamo notare che le sette partite giocate fin qui e i sette punti conquistati sono un bottino accettabile d’aggiungere a quello che verrà.