Mirco Antenucci e la dedica ad Andrea Servi
Un'esultanza che è costata un giallo, discutibile perché applicazione oltremodo fiscale di un regolamento già, di suo, mancante dell'indispensabile dose di buon senso. Contemporaneamente, una gioia irrefrenabile per il primo gol ufficiale in rossoverde e, soprattutto, una dedica molto speciale. A Cittadella sarà tra i diffidati, Mirco Antenucci, per essersi "alzato" la maglia sopra la testa (senza levarsela, ma il regolamento prevede il giallo anche in questi casi, ndr) dopo aver realizzato il rigore decisivo che ha regalato alla Ternana la vittoria nella partita di debutto col Carpi. Il gesto era atto a mostrare una maglia con una scritta, nascosta dalla casacca rossoverde: nessuna bravata, nessun "Why always me?", nessun "V'ho purgato ancora", nulla di futile o superficiale. Antenucci ha voluto rivolgere una bella dedica ad Andrea Servi, calciatore ex primavera della Roma, un ragazzo che pochi giorni fa è stato stroncato da un tumore a 29 anni. Un gesto che denota come il calciatore sia in possesso di un cuore grande ed estremamente attento e sensibile, lo stesso cuore dimostrato dalla squadra intera quando ieri, a fine partita, si è recata in curva est a verificare le condizioni del ragazzo caduto nel fossato (che fortunatamente non sono gravi). Le Fere che ci piacciono sono queste: uomini prima, giocatori poi. Applausi a scena aperta.
Quanto a regolamenti, direzione arbitrale e buon senso: non sarebbe meglio stabilire regole meno (stupidamente) intransigenti, delle linee guida da dare ai direttori di gara per poi rimettersi, caso per caso, alla loro discrezionalità?