Una Ternana mastodontica: solida e letale. Il derby è tuo!
Il derby non si gioca, si vince. E la Ternana lo ha vinto. Di fronte a 10mila spettatori: il migliore spot possibile per la prossima stagione. Una bella soddisfazione per tutti. Per tutti quei giocatori che questa cornice di pubblico neanche lo scorso anno hanno potuto vederla mai. E che se la sono goduta nel derby. Il Liberati sembrava uno stadio sudamericano. Pieno, praticamente dappertutto. Sempre caldo, sempre rumoroso. E alla fine tremava sotto i saltelli della tifoseria rossoverde. Tremava di gioia.
La Ternana vince anche il derby. Un derby che per la classifica rossoverde non significava nulla, ma per la gloria e per l’onore contava eccome. Il Perugia rimane avanti (un punticino soltanto, quello che gli permette ancora di sognare i playoff).
Questa volta non c’entra la testa libera, il fatto di non doversi giocare nulla. Stavolta la Ternana vince con le pressioni addosso, esattamente come aveva detto Lucarelli. Uno stress test importante per capire di che pasta era fatta questa squadra.
Ed è fatta di una pasta importante. Di una pasta di livello. Una pasta rossoverde, una pasta d’acciaio. Una pasta fatta di qualità e concentrazione. Di una squadra matura, paziente e forte. Con un attacco che va a segno da 14 partite consecutive (chiaramente non tutte vittorie!) e con Donnarumma ancora una volta protagonista. Questa squadra nelle ultime 11 giornate ha fatto 23 punti. Nel girone di ritorno sarebbe quarta in classifica. La crescita è stata esponenziale nel girone di ritorno. A testimonianza della bontà del gruppo sotto ogni punto di vista. Questo è il derby della consapevolezza. E’ il derby che fa tornare la Ternana alla vittoria in casa, di fronte al proprio pubblico, dopo 30 anni. Eh si perché l’ultimo, quello di Salzano, era a porte chiuse. Così come quello di Zamperini (che erano anche le uniche vittorie degli ultimi 30 anni). La Ternana si dimostra grande. Per la seconda volta (consecutiva peraltro) batte una squadra sopra di lei in classifica (prima Benevento ora i cuginetti) e dimostra maturità, efficacia, ferocia. Ma poi il derby è il derby. Si vince. Si deve vincere. E la Ternana lo ha fatto. 90 minuti di fuoco domati dalle Fere.
C’è anche un piccolo rovescio della medaglia: ora se guardi la classifica un po’ di arrabbi: non solo per il rigore dato al Frosinone all’ultimo minuto della folle partita di un paio di settimane fa. Ma perché a questa squadra è mancato davvero poco per potersela giocare alla pari con tutti. E se è vero che la classifica alla fine regala la foto di quello che dovrebbe essere, questo vale anche in positivo. Dopo partite così ti rimane dentro quella sensazione che questo tipo di Ternana l’abbiamo vista spesso ma avremmo potuta vederla di più. Spetterà a Lucarelli e Leone (in primis) capire dove poter migliorare ulteriormente questa squadra. Per inseguire il sogno, sin dall’inizio, dalla prossima stagione.