L’ambizione e la concretezza

La partita di Cosenza non è stata esaltante. Poteva essere ancor di più di marca rossoverde e la Ternana avrebbe potuto portare a casa i 3 punti (senza rubare nulla), ma delle due l’una: o si è ambiziosi e quindi il punto di Cosenza lo mandi giù a fatica, o capisci che questo è un momento di difficoltà e quindi l’ambizione va messa da parte per far spazio alla praticità.

Andreazzoli, giustamente, mixa i due momenti. E’ venuto per ambizione, continua ad essere ambizioso ma essendo un uomo intelligente capisce che questo non è il momento di mettere ulteriore pressione alla squadra e ai suoi ragazzi.

La Ternana è ancora in mezzo al guado. Ogni settimana si vede il progresso rispetto alla precedente. Ma ogni episodio poi conta nella gara e nei giudizi. Questa Ternana è sempre stata padrona del campo, ha messo in difficoltà gli avversari, ha – per la prima volta sotto la gestione Andreazzoli – chiuso in avanti, sfiorando il gol a più riprese. I cambi sono entrati con il piglio giusto e hanno davvero dato qualcosa in più alla Ternana. L’allenatore sta cominciando davvero a conoscere i suoi giocatori: qualcuno non lo ha mai avuto a disposizione.

Qualcuno, va detto, non l’ha mai visto come l’abbiamo visto noi. Pensate a Falletti e Partipilo che sono sempre stati fra i trascinatori della squadra: Andreazzoli non li ha mai visti. Ha visto solo a sprazzi Palumbo. Con il rossoverde addosso non ha praticamente mai visto Donnarumma. Questi sono giocatori che fanno la differenza, senza dubbio. E che ancora non l’hanno fatta o non l’hanno fatta abbastanza.

Andreazzoli ha dovuto prima puntellare la squadra. E ora sembra esserci riuscito: questa squadra subisce meno, molto meno rispetto al passato, anche a rischio di produrre di meno. E’ la stessa strada che aveva percorso Lucarelli prima di lui, con un equilibrio, a noi pare, diverso. In questo 2023 la Ternana subisce di meno, senza dubbio. 3 gol subiti in 4 partite (due peraltro a Reggio Calabria), due partite senza subire reti (Ascoli e Cosenza). 4 partite sofferte, è vero. Ma per esempio – come dicevamo – l’ultima decisamente in crescendo. Con un grado di consapevolezza e autostima diverso, è evidente.

Questa squadra sta ritrovando le sue certezze. E ogni volta sembra che si trovi sempre di fronte a un ostacolo imprevisto. Quando con il nuovo allenatore, quando con una difesa da reinventarsi, quando con un attacco che non c’è, quando senza il proprio capitano e leader tecnico in campo. 

Non è un percorso semplice. Anzi: è ambizioso, per riprendere le parole dello stesso Andreazzoli a fine partita. E’ ambizioso perché per cambiare completamente stile a metà stagione, con una squadra abituata a un certo lavoro da 3 anni, è difficile. Lo dimostrano i tanti flop di questa SerieB. E’ ambizioso perché la società presumeva di avere un buon parco giocatori che poteva rendere di più e allo stesso tempo l’allenatore ha capito che avrebbe dovuto derogare a qualcosa per poter esprimere il suo calcio.

Ora si tratta di continuare a lavorare e di essere ambiziosi. E’ chiaro che le vicende extracalcistiche non possano non influire sulla programmazione. Finora però – mercato a parte, che non è una cosa banale – non ci sono state ripercussioni: addirittura sono stati già pagati gli stipendi.

La continuità della Ternana non è in discussione. L’ambizione neanche: basta avere solo un po’ di pazienza in più e dimostrare che i problemi si possono risolvere con quanto c’è in casa, anche se ci vorrà più tempo. Ecco perché l’ambizione passa dalla concretezza: fare risultato può darne ancora di più a una Ternana che sta cambiando, ma che dovrebbe farlo più in fretta.