Di fatto è come se – nuovamente – la Ternana fosse stata commissariata da Bandecchi. Non parla nessuno dei tesserati e di sicuro non crediamo che questa scelta sia stata fatta per le parole di Iannarilli del post partita. 

Il “problema” è sempre con Lucarelli. Ed è sempre lo stesso, quello al centro anche della famosa lettera che ad inizio stagione i due avevano sottoscritto. 

Una profonda diversità di vedute riguardo alle ambizioni della Ternana. Per Bandecchi, anche nei momenti più duri (vedi la sconfitta interna con il Cittadella condita dall’addio di Andreazzoli e dagli sputi con i tifosi), questa squadra deve puntare in alto. Provarci almeno. Se non ci riesce si cercherà di capire il perché. 

Per Lucarelli, soprattutto da quando è tornato, si deve invece pensare soltanto alla salvezza. Perché questa squadra non può ambire a meglio. Per il trend, per il carattere, per le avversarie. 

È uno scontro filosofico, il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. È lo stesso motore che ha spinto Bandecchi a esonerare Lucarelli un girone fa e a richiamarlo dopo le dimissioni di Andreazzoli. “Solo lui è in grado di tirare fuori il meglio da questa squadra”, disse il presidente in quella conferenza stampa. 

Ora il meglio è la salvezza. Noi siamo stati sempre in disaccordo con questa affermazione. Perché la classifica dice altro, perché l’idea che abbiamo della squadra è quella di un gruppo che tecnicamente può essere ambizioso, perché siamo tifosi e vogliamo sognare. Lo abbiamo ripetuto tante volte e ogni volta che la Ternana ha sbattuto il muso ci siamo rimasti male. 

Ci saremmo rimasti male a prescindere, anche se l’obiettivo fosse stato la salvezza. Perché anche per salvarsi serve vincere. 

E se dichiarare di doversi salvare è il nuovo “carroarmato” o “trattore” ci va benissimo. Ma se poi diventa invece il metro con cui giudicare la stagione no. 

Se questa stagione non sta andando come ci si immaginava non per colpa delle aspettative o dei giornali (o siti e tv): ma dei diretti interessati. Società, allenatore, squadra. Poi le percentuali ognuno ha le sue. 

C’è anche un paradosso: Lucarelli aveva deciso di non parlare. Parlando (o essendo indotto a farlo) ha ribadito dei concetti non in linea con gli obiettivi. E quindi non si parla più. La toppa è peggio del buco. 

Ribadiamo quello che abbiamo detto quando Lucarelli decise di non fare più interviste: nel 2023 il silenzio stampa è anacronistico. È una forma di “difesa” da medioevo, che porta solo a maggiori incomprensioni. E anche a un problema: visto che Bandecchi è candidato sindaco, ci sarebbe anche il tema della par condicio.

Bandecchi tempo fa disse che “semo nati per tribola” non gli piaceva come slogan. Ma riassume in maniera perfetta questa stagione rossoverde. Il colmo è che di ternani in squadra e società (nelle figure apicali) non ce ne sono molti…

LEGGI ANCHE: La Ternana entra in modalità "mute": d'ora in avanti parlerà solo Bandecchi