Incompatibilità fa rima con instabilità

Incompatibilità fa rima con instabilità

All’improvviso torna di nuovo tutto in bilico.

Da quando Bandecchi ha avuto altri pensieri (prima l’indagine della Guardia di Finanza, poi la corsa a Sindaco) alla Ternana non ne uscita dritta una. E’ iniziato e coinciso proprio con queste situazioni l’andamento poco soddisfacente delle Fere: non che dipenda da lui (o esclusivamente da lui) sia chiaro. Per quanto capace ancora non possiamo addossargli tutte queste responsabilità. Ma tutto quello che fa il “capo”, il resto del corpo lo avverte. E così non possono non esserci ripercussioni, se cambiano progetti e strategie.

In occasione dell’inchiesta, di cui è ancora oggetto, si bloccò il mercato e si iniziò una fase di vendita, che arrivò quasi a conclusione, salvo poi – in una conferenza show, quella dell’esonero di Andreazzoli, degli sputi ai tifosi e della sconfitta in casa con il Cittadella – ritrattare tutto. La squadra (a nostro avviso) di tutta quella situazione ne subì le conseguenze, l’ambiente tutto patì quel clima di confusione, allenatore in testa.

Ora – in occasione della sua corsa a Sindaco – il tempo lo ha dedicato ad ascoltare la città. E il campionato è finito nel peggior modo possibile (in termini di risultati) ma con la squadra al riparo. E adesso che si poteva cominciare a pensare alla ricostruzione per tempo, è costretto a vendere, di nuovo. Nessuno di noi ha mai rimproverato a Bandecchi di aver anteposto gli interessi della città a quelli della squadra: era ovvio, scontato. Certo, un po’ di rammarico c’era perché poter anticipare le mosse e cercare di mettere tutto a posto il prima possibile, sarebbe stato un vantaggio.

Ma così non è stato. E ci ritroviamo al primo giugno, dopo due settimane che il campionato è finito, non soltanto senza aver fatto un punto definitivo sulla squadra e sulla prossima stagione, ma senza aver preso e/o condiviso punti fondamentali come il nuovo allenatore o il futuro del direttore sportivo. Le voci si sono inseguite in cielo in questi mesi, senza trovare mai un atterraggio. Ed era giusto così. Ma ora che la Ternana deve essere ceduta, per l’incompatibilità con la carica di Sindaco, quale sarà il futuro, anche quello prossimo, delle Fere?

Non abbiamo dubbi che Bandecchi venderà al miglior soggetto possibile. Che metterà la squadra nelle mani di un imprenditore di rilievo, serio e capace. Poi ci sarà lui come Sindaco a vegliare. Ma il prossimo futuro, quello della prossima stagione, come sarà? Chi ci sarà? Chi detterà la linea.

A prescindere da tutto, serve chiarezza. Questa Ternana una fase di cessione già l’ha vissuta. E non l’ha vissuta bene. Giravano voci, si sono visti i compratori al Liberati. Ne ha risentito la squadra, ne ha risentito la piazza. Tornare di nuovo a quel clima sarebbe deleterio. Sarebbe iniziare la stagione davvero nel peggior modo possibile. Ma se è inevitabile la cessione, è indispensabile avere la lucidità necessaria per affrontare questa fase. Sapere sin da subito quali sono gli uomini (in dirigenza, panchina e squadra) da cui ripartire.

Ci sono tanti interrogativi che ci ronzano in testa: quanti (e quali) saranno i giocatori che vorranno venire a giocare a Terni in una squadra che sarà ceduta e non si sa a chi? Con che spirito si affronterà la nuova stagione? Quali saranno le motivazioni dell’allenatore scelto e dei dirigenti, che magari dal prossimo proprietario saranno mandati via (visto che generalmente ognuno sceglie i suoi uomini)? Come si tratterranno i giocatori più importanti che Bandecchi avrebbe voluto tenere con sé (da Palumbo a Diakité, da Corrado a Partipilo) per tentare l’assalto alla Serie A? E poi ancora cosa ne sarà del progetto di Ternanello che chiaramente Bandecchi avrebbe fatto e che ora potrebbe non farsi più? O del progetto dello stadio nuovo (legato alla clinica)?

Sembra essere un “ritorno al futuro”, come nel film successo degli anni 90. Rivivere, con consapevolezze diverse, una storia che si ripete. Si ripete lo stesso schema di qualche mese fa quando allora era la Guardia di Finanza che costringeva il presidente da vendere (e poi ritrattò, perché aveva la possibilità di farlo). O della storia rossoverde in generale che al momento in cui sembra che tutto può andare per il verso giusto, si sgonfia. 

Qui – come detto – la garanzia la darebbe lo stesso Sindaco, che è anche l’attuale proprietario della Ternana. Da primo cittadino e da venditore avrebbe un doppio interesse a dare la squadra a un personaggio qualificato. Ed è un passaggio importante. Ma l’incertezza c’è comunque, almeno fino a prova contraria.