Una rivoluzione in tutti i sensi
Dell’anno della promozione rischia di non rimanere quasi nessuno. Iannarilli e Falletti i due che non “rischiano” il taglio. Gli altri tutti fuori. E’ la certificazione – se mai ne servisse una – che è finito un ciclo, nonostante lo stesso allenatore.
E’ il contesto che è completamente diverso. E questo contesto invita a cambiare praticamente il possibile. E non ci può essere soltanto una matrice economica alla base delle scelte, ma di opportunità: cambiare facce, cambiare base, cambiare stimoli.
Ripartire esattamente da zero, o il più vicino possibile. Non portarsi dietro, in questa nuova avventura, retaggi del passato, scorie, rapporti. Partire tutti dallo stesso punto o quasi. Soprattutto a centrocampo e in attacco. Perché in difesa, questo tipo di rivoluzione sarà fatta in misura minore. E’ vero se ne sono andati Defendi e Martella. Forse se ne andrà Capuano, magari uno fra Bogdan e Sorensen. Ma sta per tornare Mantovani, rimane Celli (di rientro dal prestito) e salvo maxiofferte rimarranno gli altri (Corrado e Diakitè).
A centrocampo e in attacco invece partiranno praticamente tutti. Peraltro con la consapevolezza che ancora non sono arrivati i nuovi, se non – prossimamente – alcuni prospetti (decisamente interessanti) provenienti dal settore giovanile. Tutti via, anche se al momento non rimarrebbe nessuno.
E viste le dichiarazioni di Lucarelli sulle formazioni da mandare in campo in queste ultime uscite e soprattutto per le prossime ufficiali, viene da chiedersi se davvero sono tutti in uscita e se non conviene riformulare anche delle valutazioni.
In mezzo solo Agazzi (ai box nell’ultima amichevole), in avanti solo Falletti. Ma gli altri – che hanno fatto il ritiro con la Ternana, sono tutti inadeguati o “troppo costosi”? E a una settimana dall’inizio ufficiale della stagione (coppa Italia) anche per garantire una solidità maggiore alla squadra è possibile rivedere alcune valutazioni? Fare una rivoluzione (tecnica) non è mai semplice, a prescindere. Figuriamoci con metà del tempo a disposizione e con dei paletti economici che non possono essere spostati. Il rischio (se non la consapevolezza) però è che si arrivi all’inizio della stagione senza avere l’abbozzo della rosa. E questo deve essere chiaro a tutti, anche a chi pensava che sarebbe stata una passeggiata allinearsi su binari diversi.
Oggi la Ternana deve fare i conti con la realtà, che è ancora diversa da come si poteva immaginare