Fatta la Ternana, adesso la parola passa al campo

Fatta la Ternana, adesso la parola passa al campo

Mercato finito? Sembra proprio così. L’arrivo di Viviani, le concomitanti partenze di Paghera e Proietti hanno definito l’organico con il quale Cristiano Lucarelli dovrà conquistare la salvezza. Conquistare, certo. Perché ci sembra il termine più giusto, meglio che “centrare” perché l’enfasi con la quale è stata presentata questa stagione, tanto al ribasso, ha lasciato in noi l’idea che la permanenza in serie B sarà una conquista.

Facile? Pensiamo proprio di no visto com’è cominciato il campionato della Ternana e delle altre. I rossoverdi hanno ottenuto qualcosa in meno rispetto a quanto avrebbero meritato. Altri hanno messo in tasca più di quanto le tasche stesse potessero contenere. Però la stagione è appena iniziata e la Ternana che due stagioni fa cominciò con tre sconfitte alla fine mancò di poco i play off. Quindi, restando dell’idea che la salvezza sarà il traguardo da “conquistare” negarsi altre gioie prima ancora di conoscere il reale valore dei competitori ci sembra sciocco.

Staremo a vedere cosa ci diranno le prossime partite, se ci chiariranno qualche dubbio, se forniranno conferme importanti.

La Ternana dovrà confermare i progressi fatti registrare nel secondo tempo con il Bari che qualche indicazione l’ha data. Una su tutte: la necessità di tenere nel motore per quanto più tempo possibile la fresca energia dei più giovani. Senza caricarli di esagerate responsabilità ma premiandone qualità, impegno e rendimento.

Con l’arrivo di Viviani e, chissà, forse anche di un altro centrocampista di qualità, Lucarelli ha tra le mani un organico completo. Che di sicuro avrà bisogno di migliorare la condizione atletica ma che, certamente, propone alternative in ogni ruolo. Anche nel caso in cui il tecnico volesse cambiare modulo tornando ad esempio alla difesa a quattro. Soluzione che occasionalmente potrebbe anche essere rispolverata. Così come potrebbe essere una soluzione da sperimentare un Falletti arretrato nella linea di centrocampo per aggiungere qualità alla manovra. Insomma, soluzioni ce ne sono per provare a vincere le partite con atteggiamenti diversi. Fermo restando che ormai il tecnico rossoverde avrà chiaro in testa l’undici di quelli da considerare più titolari di altri. Fin qui ha cambiato uomini in ogni partita. Ora serve puntare su un gruppo di 12-13 titolari per migliorare l’intesa e dare certezze alla squadra. Senza per questo mettere in ghiacciaia tutti gli altri. Soprattutto quest’anno con i cinque cambi confermati e 15 giocatori che sarà possibile portare in panchina.

Quindi, in estrema sintesi, adesso il tempo delle parole è finito. Perciò silenzio, la parola passa al campo.