Mercato rossoverde: l’analisi della rivoluzione

Mercato rossoverde: l’analisi della rivoluzione

In attesa di capire se ci sarà o meno l’ultimo colpo ecco come è stata rivoluzionata la Ternana. Ne abbiamo parlato tanto, ma ora – a bocce realmente ferme – possiamo fare delle analisi anche più analitiche.

Fermo restando, ovviamente, chi il giudice ultimo rimane il campo, proviamo a capire che tipo di Ternana ha costruito Capozucca. In questa analisi abbiamo preso in considerazione la rosa che aveva iniziato la passata stagione, dopo il mercato estivo (quindi in questi conti non abbiamo preso in considerazione Ferrante, Damian e Furlan).

La prima cosa che è diminuita è il numero dei giocatori. Si passa da 30 a 26. Anzi se considerassimo i giocatori di movimento la riduzione è ancora maggiore: 27 (+3 portieri) la passata stagione. 22 (+4 portieri) in questa appena iniziata. 

La seconda cosa che è cambiata rispetto alla passata stagione è l’incidenza dei giocatori di proprietà rispetto al prestito. Lo scorso anno, come dicevamo, la stagione è iniziata con 20 over (di cui 2 bandiera) e 10 under. Quest’anno i giocatori in totale sono 26 (considerando anche Morlupo come quarto portiere) di cui 14 over (e sempre due bandiera all’interno) e 12 prestiti. Lo scorso anno il 33% non era di proprietà della Ternana. Quest’anno il 46% è in prestito. Anche questo un bel cambiamento.

La cosa più evidente è che è diminuita molto l’età media. Come era facilmente intuibile. L’età media dei “ceduti” (comprese le scadenze contratto e i fine prestito, compresi anche chi come Celli, Spalluto, Rovaglia e R Moro se n’è andato nel corso della stagione) è di 27 anni e mezzo. Sarebbe anche leggermente più alta se non considerassimo i tre attaccanti. 

Sono arrivati invece giocatori che hanno un’età media di 23,6 anni. Quindi per 4 anni in meno, di media. Non male.

In generale la squadra è diminuita di un anno mezzo passando dai praticamente 26 anni di media della passata stagione ai 24 e mezzo di quella di quest’anno.

I giocatori di proprietà sono rimasti più o meno della stessa età della passata stagione (27,7 vs 27,9) quello che ha pesato molto è la differenza sui prestiti (ripetiamo: sempre considerando Raul Moro e Spalluto, che se li togliessimo renderebbero ancora più evidente la differenza): 23,3 contro i 20,66.

La Ternana è diventata anche leggermente più alta. I nuovi arrivati infatti in media sono 2 cm più alti di chi è andato via (183 contro 181). E anche questo in campo si vede. 

Come è naturale che sia viene a mancare un fattore di esperienza. Abbiamo provato a calcolarlo con le presenze in serie A e in serie B (anche considerando l’estero, nel caso della massima categoria): i “ceduti” totalizzavano 295 presenze (e 16 gol) in A e 2520 in B (e 260 gol). I nuovi ne mettono insieme 190 in A (e 21 gol) e 849 in B (e 170 gol). Certo conta il numero, ovviamente. Ma conta anche l’età. Questo è innegabile: più sei giovane e meno hai avuto possibilità di aver giocato in A o in B. Ma questo non significa che tu non sia bravo. 

La cosa che colpisce di più è invece che se in difesa 6 giocatori della passata stagione sono rimasti in rosa (addirittura 8 se consideriamo i portieri) negli altri reparti la percentuale di permanenza crolla. A centrocampo – dopo la partenza di Proietti e Paghera – non è rimasto nessuno. In attacco solo Falletti più Favilli. A proposito se consideriamo lui e Mantovani nuovi acquisti, visto che sono stati scelti nuovamente, il numero dei reduci si abbassa ulteriormente! 5 in difesa e 1 in attacco! Più 2 portieri su 3.

E’ la cosa che colpisce di più perché non se ne ha la percezione. E non è solo la fine di un ciclo (quello della promozione), ma proprio il cambio radicale di traiettoria. Anche perché in mezzo a questi 8 ci sono altri due questioni particolari: Celli, venduto a gennaio la passata stagione ma stavolta tenuto e Vitali a cui il contratto è stato fatto a stagione iniziata.

Capozucca chiude la sua campagna acquisti cessioni con 17 nuovi acquisti (più anche Vitale che dovremmo considerare tale, tecnicamente) e 13 addii.

Hanno salutato la Ternana perché senza più il contratto (o scaduti o fine prestito) in 7: Kaprikas, Mazzarani, Defendi, Coulibaly, Cassata (Spalluto e Raul Moro avevano salutato già in precedenza). Alcune delle cessioni sono arrivate durante la gestione Leone (5: Partipilo, Palumbo, Martella, Ghiringhelli, il primo trasferimento di Di Tacchio). Le rimanenti 8 sono opera del nuovo direttore sportivo rossoverde: Bogdan, Paghera, Proietti, Agazzi, Capanni, Rovaglia, Donnarumma, Pettinari; più il successivo trasferimento di Di Tacchio.

In ultimo la questione economica. Il monte ingaggi si è certamente ridotto, se guardiamo agli stipendi percepiti dai giocatori ora in forza alla Ternana. Per guardare i benefici di questa autentica rivoluzione bisognerà però aspettare la prossima stagione. In molte circostanze infatti i trasferimenti rossoverdi hanno beneficiato di una buona uscita. Variabile a seconda dei casi. Possiamo stimare – per le informazioni in nostro possesso, assolutamente arbitrarie – che il risparmio effettivo rispetto alla passata stagione sia da stimarsi intorno al 25-30%. Da questo punto di vista, per potersi considerare completa, la rivoluzione ha ancora bisogno di tempo. Un anno appunto. Quando la maggior parte dei contratti “Unicusano” non esisterà più. E la Ternana potrà muovere così anche altri passi: come quello di ricostruire una base su cui poggiare il proprio futuro. Per questo sarà indispensabile raggiungere l’obiettivo quest’anno.