Ternana, scacciato l’incubo adesso serve la continuità
Erano diventati numeri da incubo, una serie negativa lunghissima che rischiava di seppellire le speranze della Ternana. Per questo mai vittoria è stata più puntuale e salutare di quella contro la Reggiana. Anche nel contorno numerico oltre nella cifra tecnica che la squadra è riuscita ad esprimere. D’accordo con Lucarelli: ha giocato come deve una squadra che ha fame. E lui, il tecnico, l’ha messa nelle condizioni di poterlo fare optando per un atteggiamento tattico meno prudente, più volto all’offensiva che al ripararsi dai colpi altrui.
E’ bastato aggiungere in attaccante e arretrare Falletti concedendogli quello che Lucarelli gli ha sempre concesso, ovvero girare per il campo, andarsi a cercare la palla giusta, inventare gioco. Il fantasista trasformato in mezzala sinistra con libertà ampia d’azione si è calato nella parte ed ha tirato fuori un buon prodotto. Nella consapevolezza che può migliorare ancora nella misura in cui la squadra saprà sostenerlo, saprà adattarsi e sfruttare al meglio le sue giocate.
E poi due attaccanti di ruolo, finalmente, per riempire l’area per garantire variazioni maggiori ai temi offensivi di una manovra che nelle partite precedenti troppo spesso finiva con il mancare la stoccata finale per assenza di interpreti. Riempire l’area avversaria è stata la scelta che ha segnato la partita. Aggiungerci la necessaria convinzione o cattiveria nelle conclusioni ha fatto il resto.
La Ternana ha quindi tirato un bel sospiro di sollievo. Si è tirata fuori dalla zona retrocessione (per quanto possa contare a trenta partite dalla fine) ma soprattutto non ha consentito che il distacco da quelle di metà classifica si dilatasse ulteriormente.
Questo è stato il primo passo. Fondamentale. Una sorta di rinascita dopo tante occasioni sfuggite per un motivo o per l’altro. Ma al primo passo ne dovranno seguire altri, altrettanto importanti. Perché è soltanto con la continuità di risultati che la Ternana potrà tirarsi fuori definitivamente dalle zone meno nobili della classifica e, al tempo stesso, prendere consapevolezza delle proprie possibilità, dare fiducia ai giovani che fin hanno risposto positivamente ma che, per crescere, hanno bisogno di risultati, di importanti iniezioni di fiducia.
Non sarà semplice ma, se le partite fin qui non ci hanno ingannato, la sensazione che l’organico sia di buon livello è forte. Almeno tale da garantirsi una salvezza tranquilla, senza patire fino in fondo. Dimostrare che la nostra è stata una visione giusta spetta a Capuano (tornato ad essere padrone e signore della propria area) e compagni confermarlo. Magari sin dalla trasferta di Cittadella…senza farsi ingolosire, per carità.