C’eravamo tanto amati
Saltati 10 tecnici in una serie B spietata
Con Bisoli (al suo posto Valente tecnico della Primavera) fanno dieci. Tanti sono gli allenatori esonerati in serie B. In quindici giornate ben dieci società, la metà del lotto dei partecipanti, ha deciso di cambiare la guida tecnica della propria squadra.
Un elenco lunghissimo con decisioni che hanno un denominatore comune: la classifica che langue o che, almeno, non è in linea con le aspettative delle società. Unica variante sul tema il cambio di Longo con Fabregas sulla panchina del Como perché la società, oltre ai risultati vuole anche il bel calcio.
Ha cominciato quasi subito la Cremonese. Via Ballardini, al suo posto Stroppa, uno che la serie B sa come si vince. E la Cremonese che in quel momento era undicesima in classifica, vuole tornare in serie A.
A seguire è toccata la stessa sorte a Mignani che con il Bari aveva perso la serie A nello spareggio con il Cagliari proprio negli ultimi secondi del recupero. Un Bari dodicesimo in classifica non poteva andar giù a De Laurentis che ha deciso di cambiare con Marino. I risultati però non sono migliorati granché per cui, dopo la sconfitta di Lecco, a Bari comincia a circolare l’idea di richiamare il tecnico che aveva vinto la serie C e sfiorato la serie A. Staremo a vedere.
Riprendendo il nostro percorso arriviamo giusto al Lecco che, dopo le prime sconfitte, ha dato il benservito a Foschi, il tecnico che aveva vinto i play off regalando la serie B dopo cinquant’anni alla società lombarda. Secondo il presidente Foschi si sarebbe montato la testa e soprattutto non avrebbe capito la differenza tra le due categorie. Quindi squadra al giovane Emiliano Bonazzoli che era stato secondo di Diana al Renate e avuto esperienze nel calcio femminile con Chievo e Verona.
Dal 9 ottobre, cambio al Lecco, sono trascorse un paio di settimane per arrivare al benservito confezionato alla Feralpisalò dove Vecchi, tecnico della promozione, è stato rimosso per far posto a Zaffaroni che ha maggiore esperienza e nella stagione precedente aveva centrato la salvezza in serie A da subentrato con il Verona.
Poi è storia che conosciamo benissimo, quella del 6 novembre quando Lucarelli è stato sostituito da Breda sulla panchina della Ternana che aveva ottenuto soltanto cinque punti fin lì.
Altri sette giorni e ribaltone servito a Como con Fabregas al posto di Longo nonostante la squadra viaggiasse al settimo posto in classifica, in piena zona play off.
Nello stesso giorno saluti anche tra Ascoli e Viali con Castori richiamato sulla panchina dove aveva fatto bene in passato. L’Ascoli era in piena zona a rischio quindi la scelta è parsa quasi inevitabile.
Quindi è entrato in scena Cellino che a Brescia ha sollevato dall’incarico Gastaldello riportando Maran che a Brescia era già stato nella stagione 2005-2006.
Identica sorte è quindi toccata ad Alvini proprio dopo il 2-2 strappato dal suo Spezia alla Ternana nel recupero. Via l’ex allenatore del Perugia e dentro D’Angelo, reduce da una stagione negativa a Pisa.
Ora è toccato a Bisoli lasciare la panchina dopo il miracolo di una stagione fa. Ma non è finita perché, già detto di Marino a Bari, è in bilico la posizione di Corini a Palermo. Per lui ci sono i classici sette giorni. Vittoria o saluti. Mentre a Cosenza dopo la sconfitta incassata con la Ternana il presidente Guarascio e i suoi consulenti stanno valutando la posizione di Caserta nonostante la squadra calabrese abbiamo 19 punti e sia ai margini dell’area play off.
Ma si sa, in serie B vita facile non c’è per nessuno ed i successi anche recenti cadono rapidamente nel dimenticatoio. Il sogno della serie A e l’incubo della serie C mietono vittime ogni settimana.