Un punto difficile, una punta d’oro

Quando non puoi vincere, almeno non perderle.

Deve essere questo lo spirito con cui la Ternana si prende questo pareggio contro il Pisa. Che diciamo se avesse vinto non avrebbe rubato nulla. Ha messo sotto la Ternana, soprattutto a centrocampo, due buoni interventi di Iannarilli, un palo… ma… ma… ma… se poi vai a vedere le occasioni della partita la Ternana ha saputo fare male, anche in grande sofferenza. Forse ha anche avuto le occasioni migliori. Non con i soliti noti, ma con i difensori. Casasola che – come al solito – si è fatto trovare pronto nel lancio da quinto a quinto (ma stavolta era davvero difficile segnare) oppure con Lucchesi addirittura due volte nel finale di partita.

Sarebbe stato un premio forse eccessivo per come la Ternana aveva giocato. Ma la Ternana ha questo grande pregio, di rimanere attaccata alla partita, anche in sofferenza come è successo in questo ultimo pomeriggio del 2023. 

Breda ha provato a cambiare tutta la linea di centrocampo, nel corso della partita. Sia i due centrocampisti centrali, sia gli esterni. Non è servito. Perché stavolta chi è entrato non è riuscito a dare quella spinta in più, quel pepe che sarebbe servito per mettere in difficoltà il Pisa. Ed è evidente che a centrocampo qualcosa andrebbe fatto – se possibile – durante il mercato. Non c’è quello spessore che magari intravediamo in altre zone di campo. Tutti i giocatori rossoverdi in quel reparto (Labojko escluso) con il centrocampo a 4 si devono un po’ reinventare. E questo – soprattutto in partite come questa – si vede e si nota. Nulla da dire su impegno e abnegazione, anzi. Ma è come se mancassero degli specialisti.

La Ternana riesce a non affondare affidandosi stavolta, invece che agli attaccanti terribili che hanno spaventato tutta la B, alla difesa. Che fatica, annaspa, è anche sfortunata in qualche occasione ma che poi in qualche modo assurge a protagonista. Segna Sorensen, poteva chiuderla Lucchesi (che forse ha sulla coscienza almeno una di quelle due occasioni che gli sono capitate).

Ora la pausa, per rimettersi un po’ a posto, per continuare a inculcare nella testa della squadra quei concetti che le hanno permesso di perdere soltanto una partita (contro i primi della classe) nella gestione di Breda e di risalire la classifica.

Particolare da non sottovalutare. Ora la Ternana è in zona playout.

Sarebbe potuto essere un pomeriggio forse più bello. Se la Ternana avesse vinto sarebbe stato un duplice vantaggio: uscire anche dalla zona classifica e far rimanere anche il Pisa invischiato nelle zone basse. 

Ma bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno. Forse la squadra è arrivata anche mentalmente provata dopo questa rincorsa. Ora ci sarà modo di riposarsi un po’: ma bisogna capire che la “vacanza” che la Ternana ha avuto nella prima parte della stagione ha un prezzo da pagare: non staccare mai. Si dovrà abituare a soffrire e a stare sul pezzo. Continuare a motivarsi. Continuare a rincorrere. Per festeggiare poi alla fine.

Si archivia il girone d’andata. Pensare due mesi fa di poter essere così sarebbe stato salutato come un grandissimo successo. E allora prendiamolo come tale. L’importante è che sia un punto di partenza. Siamo sicuri che sia così. E prendiamoci questo punto, importante. Per la continuità di risultati.

E aspettiamo Falletti: per anni ha dimostrato di essere un giocatore in grado di poter fare la differenza. In questo girone d’andata non è riuscito ad incidere, come lui per primo si aspettava. Ma rimane il nostro capitano e il nostro giocatore più importante. Il più tecnico, quello a cui appoggiarsi per poter risolvere la partita. Falletti sa che senza di lui la Ternana avrebbe molte più difficoltà a salvarsi. La Ternana ha bisogno di lui e lui ha bisogno della Ternana.