Venezia: che Busio (di…)

Premessa: la Ternana non ha mai tirato in porta quindi non poteva neanche pretendere di vincere la partita. E il Venezia ci ha provato certamente di più e in qualche circostanza (soprattutto all’inizio della partita) è stata particolarmente sfortunata (o poco precisa) non riuscendo ad approfittare di un paio di gigantesche occasioni.

Poi la Ternana si è riassestata: il Venezia ha fatto molto possesso palla, ma quasi mai tiri pericolosi. Sembrava tutto incanalato verso lo 0-0 quando Busio, con un rimpallo vincente ha superato Iannarilli. Ti viene voglia di arrabbiarti per come è venuto fuori questo risultato, un tiro con un rimpallo… ma è il calcio…

Il problema è che non è stato calcio tutto il resto. Nessuno è riuscito a vedere la partita e il problema non sono state le telecamere. Ma la visibilità.

Breda in più di una circostanza ha chiesto al quarto uomo se ci fossero i presupposti per continuare. I nostri massaggiatori e dottori cercavano di abbassarsi per poter capire quando e come intervenire. Chiedevano ai giocatori in campo chi si fosse fatto male e perché. Lo speaker dello stadio ha dato il gol a Pierini, facendo esultare i tifosi del Venezia, assegnando il gol a chi non aveva neanche toccato il pallone. E per carità, nessuna responsabilità, ma dalla TV i telecronisti hanno dovuto aspettare il terzo replay per capire chi aveva segnato del Venezia. Così come si è dovuto aspettare la fine della partita e chiedere ai diretti interessati per sapere se Favilli fosse stato espulso per rosso diretto o doppio giallo e quindi magari proteste. 

Questo è stato il clima in cui si è giocato. Un clima fantozziano, dove mancava solo che qualcuno dagli spalti urlasse “Batti lei”… Invece ad essere stata battuta è stata la Ternana che con questa sconfitta non muove la classifica, si vede scavalcare dall’Ascoli (aspettando il Lecco contro la Feralpi) e sarà costretta di nuovo ad inseguire.

Forse senza la nebbia avrebbe perso uguale, forse avrebbe perso ancora di più. Ma fatto sta che in un clima surreale dove nessuno ha visto nulla la Ternana torna con zero punti in tasca, nonostante una prestazione accorta difensivamente e che sebbene non abbia mai punto, avrebbe meritato un punto.

E’ mancata la possibilità di far male al Venezia e questo non è dovuto (soltanto) alla nebbia. La Ternana non è stata mai in grado di ripartire e ribaltare l’azione, pur non soffrendo. Ma a differenza di tante altre partite dove comunque la produzione offensiva c’era stata, stavolta no. Per due motivi, principalmente. Primo la necessità di coprirsi: indispensabile per cercare di uscire indenne da questa pericolosa trasferta. Seconda i ritmi della gara: la manovra compassata  del Venezia e soprattutto la nebbia hanno regalato alla partita un ritmo basso. E anche il Venezia si è cullato su questo, tanto che nel secondo tempo, gol a parte, non è che ci siano state troppe emozioni.

E qui torniamo allora da capo. Un rimpallo fortunato ha regalato al Venezia i tre punti. In una partita dove si è visto poco o nulla. E non certo per la sola responsabilità delle due squadre in campo. Una partita fantasma. Ma, almeno, non una Ternana fantasma.