Caos Perugia, il Centro Coordiamento Club “deluso per il periodo”
Squadra ultima in classifica, nuovo cambio di allenatore e addio al direttor esportivo: i tifosi sono preoccupati della situazione
Polveriera Perugia. Dopo le dimissioni di Baldini nel post gara con il SudTirol, il ritorno di Castori in panchina e l'addio al direttore sportivo Giannitti a Perugia si prova a resettare tutto per ripartire con l'obiettivo di abbandonare l'ultima posizione in classifica. La situazione preoccupa, non poco, i tifosi biancorossi. Da qui la decisione del Centro Coordinamento Perugia Clubs di esprimere tutta la propria delusione per il periodo che sta attraversando la squadra e per gli sviluppi nel corso della stagione:
“L’ultimo posto di classifica e l’umiliazione costantemente subita sono ingredienti di una miscela esplosiva che la tifoseria del Centro di Coordinamento non può accettare e che pertanto condanna apertamente, esprimendo al contempo grande preoccupazione per gli sviluppi di questa stagione e per il futuro dei colori biancorossi. L’attuale situazione, il caos tattico nel rettangolo di gioco, non è altro che lo specchio della confusione nella quale versa la Società ed è figlia di scelte inadeguate in passato così come nella stagione in corso ribadite già da tempo dal Centro di Coordinamento. Quello che sta accadendo in questo momento non è altro che il frutto amaro da raccogliere, come è altrettanto naturale che prima o dopo sarebbe accaduto. – continua il comunicato – Atleti acquistati a saldo quando la stagione è abbondantemente iniziata, allenatori e dirigenti che di anno in anno scappano altrove non trovando a Pian di Massiano un progetto serio e duraturo, l’incapacità di governare lo spogliatoio che disconosce l’autorità della Società ed il disprezzo di alcuni interpreti verso maglia e tifoseria, sottolineano confusione nelle idee, improvvisazione e mancanza di programmazione. Nemmeno i giocatori sono esenti da responsabilità per aver causato anch’essi il penoso contesto, ai quali si rivolge un appello per tirarci fuori dal piano inclinato che sta portando verso il baratro, impegnandosi e sudando per salvare quantomeno la categoria. Una fiducia perduta non solo da una tifoseria, ma da una intera città, il senso di smarrimento e la disistima, esprimono oramai allontanamento e freddezza della quale la Società dovrebbe prendere atto proprio per manifestare, con una scelta di coraggio, quell’amore che dice di nutrire, assicurando a questo territorio e questi colori il posto e dignità che merita, come la nostra storia insegna”.