Cosenza, Gemmi spiega l’esonero di Caserta: “Abbiamo cambiato perché…”
Il diesse dei rossoblù nella conferenza di presentazione del nuovo tecnico Viali ha spiegato i motivi dietro l’esonero di Fabio Caserta
A parlare è Roberto Gemmi, il direttore sportivo del Cosenza. Affiancato in conferenza stampa dal nuovo tecnico Viali, al ritorno sula panchina dei Lupi dopo l'annata 22-23, il diesse cosentino ha spiegato le ragioni dietro la scelta di esonerare Caserta dopo gli ultimi risultati negativi e quella contestuale di virare su Viali, reduce dall'esperienza di Ascoli. Queste le sue parole riportate da tifocosenza.it:
ESONERO CASERTA – “È palese che quando viene esonerato un allenatore è un po’ una sconfitta della parte tecnica. Sicuramente non è il primo allenatore che viene esonerato, lo scopo è quello di migliorare il trend che c’era”;
APPIATTIMENTO – "È una scelta faticosa e dolorosa, l’indirizzo è migliorare quanto fatto fino a oggi. Va dato merito a mister Caserta perché con lui c’è stato un lavoro importante. Ma nell’ultimo periodo c’è stato un appiattimento. Se poi si rivelerà una scelta frettolosa o tardiva, solo il tempo ce lo potrà dire. Chi decide è sempre soggetto a un possibile errore, il coraggio di decidere può premiare come no. Si è fatta una scelta per cercare di smuovere questo trend di appiattimento. Con malincuore perché sottolineo la qualità di Fabio, un ottimo allenatore, non è stato semplice dirlo”;
VIALI – “Io lavoro molto semplicemente. Dopo ogni partita mi confronto con il presidente e insieme, mettendo sul tavolo le nostre opinioni, decidiamo. Le chiacchiere sono lontane dalla semplicità del percorso. Non è la prima volta che ci siamo confrontati su questa decisione. È stata difficile, perché prima pensavamo ci fossero margini. Non c’è il filone Guarascio e il filone Gemmi. La decisione è stata presa in maniera unilaterale”;
SCONFITTA NEL DERBY – “La stima per Caserta resta alta, anche se ovviamente sarà risentito. Il derby comunque ha influito molto. In quegli step dove potevamo fare un salto in avanti si è sempre persa l’occasione. Questa cosa dispiace, perché poi numericamente la classifica è quella preannunciata. Ma se ti trovi in una situazione di limbo, sei appiattito, hai timore dell’irreparabile e punti a migliorare. Quello che non ha mai sbagliato un calcio di rigore in carriera è colui che non lo ha mai tirato”;
TEMPISTICHE – "Abbiamo cercato di capire in profondità se fosse giusto o no prenderla. Non è una scelta che fa piacere. Probabilmente poteva essere fatta prima, o dopo, o non essere fatta. Nel calcio non è semplice capire il timing, ognuno ha la propria opinione”.